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Articolo dodici dicembre 2008 |
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Auguri dal Perù per la Nochebuena 2008 |
Ai fedelissimi lettori del sito “www.sullarcadinoe.it” non tornerà nuova questa parola che aveva caratterizzato il mio primo Natale peruviano. Qui Natale si identifica soprattutto con la “Notte buona e dolce” del 24 dicembre con inizio alle ore 21 per la Messa e poi tutti di corsa a casa a festeggiare in famiglia fino all’alba, con il Bambinello che entra nella grotta, salutato dai botti di mezzanotte. Il giorno di Natale sarà di totale silenzio e riposo, facilmente con una sola Messa alla sera.
Si rinnoverà il rito del Panetòn, dolce simbolo natalizio importato dagli emigranti italiani nel 1890, con la marca Motta, tranquillamente contraffatta.
Poca cosa le luminarie, vivo il presepe in ogni casa, negozio, ditta e istituzione, molto limitata la corsa ai regali.
Due parole nuove
Chiaro che capisco qualcosa in più di spagnolo e di conseguenza approfondisco la cultura natalizia. Prima parola è la “cioccolatata” (Chocolatada Navideña) che consiste nel fare qualcosa per i poveri, organizzando per i piccoli e grandi una cioccolata calda, saporitissima e profumata per allietare il loro Natale. Tutti i gruppi la organizzano per raggiungere i poveri della città e di tutta la grande periferia con povere case costruite nella sabbia del deserto.
La Croce Rossa ha percorso a tappeto una zona distribuendo 400 tickets, consumando 800 litri di latte per la cioccolatata, unendo un vestitino nuovo, un gioco per bambini e uno per le bambine e caramelle in abbondanza, tutto condito da buona musica e allegria sul lungomare. Così cammina Babbo Natale, chiamato qui Papà Noel. Due lettere sono arrivate anche a me dai bambini, chiedendo con estrema gentilezza un lettore DVD e tanti quaderni. Con gli amici italiani alle spalle potrò tranquillamente farli contenti, aggiungendo anche un pranzo natalizio per gli anziani.
La parrocchia ha seguito lo stesso stile, con una cioccolatata frutto della donazione di ogni singolo gruppo, chi tassandosi per lo zucchero, chi per i panettoncini da un etto, chi per il cacao, chi per i grandi bicchieri di plastica. L’animazione musicale l’hanno naturalmente fatta i giovani, soprattutto i neo cresimati, sempre ricchi del calore e fervore dello Spirito Santo.
Seconda parola nuova è la “posada” sul ritmo della novena dei bambini. E’ diffusa a tappeto, non necessariamente con la chiesa come punto di riferimento diretto. E’ il cammino della carovana di Maria e Giuseppe alla ricerca di un posto dove fermarsi, posarsi. Alcuni bambini si trasformano nei personaggi natalizi, camminano cantando nenie per le strade anche affollate della cittadina, bussano alle porte, chiedendo ospitalità. Naturalmente sono accolti, continuano a cantare, pregano un po’, ricevono dei regalini, un bicchiere di aranciata e poi avanti verso un’altra casa per trasmettere allegria genuina. Qui nascono spontanee recite natalizie che hanno la freschezza stupenda dell’innocenza dei bimbi di tutto il mondo. Noto alcuni volti intensi e soprattutto occhi pieni di vera luce divina. Qualche volta cerco di fissarli con l’obiettivo, ma altre volte mi sorprendo solo ad ammirare quel Dio che ti parla “con gli occhi innocenti di un Bambino”.
La mia personale “posada” consisterà nel visitare i neonati dei miei due ospedali con la benedizione di ogni presepe di ogni corsia e ufficio, per trasmettere la Sua Speranza ad ogni uomo che soffre.
Calendario parrocchiale 2009
Sono 15 anni che preparo calendari parrocchiali personalizzati, dalla prima esperienza a Milano Greco, alla scuola di don Livio Aretusi. Si lavorava già con il computer, ma si stampava in bianco e nero con la Risograf.
Per la cattedrale di Huacho con tutto il suo stupendo altare nuovo a intaglio dorato, ne valeva la pena. Le tecniche moderne di Photoshop e di Coreldraw hanno fatto il resto, con la stampa di 1000 copie a colori per 16 pagine nel giro di quattro giorni. Aspetto il giudizio tecnico di mio cognato Peppino per cantare vittoria, ma mi sembra proprio che sia il più bello della mia carriera editoriale.
Gli auguri natalizi
Li lascio in spagnolo così come sono scritti sull’immagine ricordo con un quadro di Natività, sempre con base milanese.
Facile, no?! Se non si riesce a tradurre, basterà andare alla ricerca di uno dei 25.000 peruviani che si trovano a Milano e dintorni, saranno felici di aiutarvi.
Come se entrassi in ognuna delle vostre case per la benedizione natalizia, vi ricordo ad uno ad uno e vi metto sull’altare della mia Nochebuena 2008.
Don Antonio Colombo
Huacho 21 dicembre 2008