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FIORE DEL DESERTO n. 7

ARTE E FEDE

 

 LA SETTIMANA SANTA 2015

Una cosa è certa, Cristo è vivo e cammina con noi. Il cero pasquale riporta a lettere grandi A e Z con il numero 2015 che contorna le cinque piaghe di Gesù. È stata la piccola e immensa  luce di questo cero a illuminare la notte di Pasqua. La liturgia ufficiale e quella tradizionale hanno confermato tutto questo con nove giorni di celebrazioni.

 

 

Palme al vento

Venerdì Santo

l'Asinello della domenica delle palme

Più dolore

Non ripeto le mie impressioni degli anni precedenti sui vari momento delle celebrazioni che si riassumano nella parola Settimana Santa, che ingloba il triduo pasquale  a partire dal venerdì precedente fino alla domenica successiva.

Quest’anno ho voluto vivere una cerimonia che mi era sempre sfuggita: il rosario della solitudine della Vergine Maria.

Nel silenzio totale del Sabato Santo, due personaggi erano lì ai piedi dell’altare, Gesù morto nella sua nicchia di vetro e la Madonna Dolorosa con le 7 spade argentate nel suo cuore.

verso il sepolcro

Le rispettive confraternite al gran completo prendono posto nella Chiesa alle ore 18. Uno dopo l’altro si snodano i 7 misteri del Rosario, proprio della Dolorosa, dalla fuga in Egitto alla sepoltura. La Chiesa è gremita, i fedeli rispondono in tono sommesso in attesa del camino verso il sepolcro. Entra una banda che scandisce il ritmo con musiche piene di dolore. Ben 24 portatori caricano la portantina del “Corpo disteso di Cristo” camminando a passo lentissimo non senza avere fatto un inchino alla Madonna Dolorosa, come per invitarla a seguirli. Così avviene con altrettanti membri dell’altra confraternita che si mettono in moto con volti tesi. Le tristissime note della banda si traformano in canti che escono dalla bocca delle donne che con candele accese e incensieri aprono il camino che non è piu lungo di 20 metri verso la cappella del Sepolcro situata a metà Chiesa. Non c’è fretta, solo dolore per i 45 lunghissimi minuti del funerale di Gesù. Tutto è scandito da rituali non scritti tramandati da generazioni ai rispettivi “cerimonieri” delle due confraternite. Manovre e contromanovre per collocare la grande urna nel sepolcro dell’angusta cappella, ma non c’è fretta, solo tristezza. La Madonna Dolorosa avvolta nel suo manto nero  sta lì immobile ad aspettare un’altra volta che il sepolcro sia sigillato dalla grande pietra, come avvenne duemila anni fa. Lentamente la riportano ai piedi dell’altare in attesa della Resurrezione. I due presidenti si scambiano omaggi floreali che sottolineano la compartecipazione al dolore, come a un funerale in famiglia.

Io sono rimasto in un angolo, testimone silenzioso e commosso del mistero del dolore di cui è impregnata questa liturgia tradizionale intensissima, senza accorgermi che già sono trascorse quasi due ore e sta arrivando il Vescovo per accendere il fuoco nuovo della vigilia pasquale.

Fuoco nuovo

Con pudore ho scattato alcune foto proprio pensando ai lettori che vogliono condividere le stesse emozioni di fede.

  donne al sepolcro

Già partecipa

 

 

anche lei

La Mamma ferita

soffre per noi

Il peso della croce

 

Via Crucis per le vie della città

Jesus Christ superstar

la pietà

anche loro

… e più gioia

Nessun dovrebbe perdere l’occasione di vivere la Pasqua a Huacho. Ne sanno qualcosa i 21 amici di Cerro Maggiore che erano qui nella Pasqua 2014.

Puntuale alle quattro del mattino celebro la “Messa del gallo” con la Chiesa gremita, prima che quattro immagini escano dalla Chiesa per dire al mondo che Cristo è vivo.

 

É risorto a Huacho

Verso le dieci, nella Piazza d’Armi, vivo, tra la folla commossa e felice, l’attimo in cui alla Madonna Dolorosa  strappano dalle spalle  il manto nero del lutto proprio mentre si inchina davanti a suo Figlio risorto. Brilla al sole il nuovissimo manto bianco ricamato in oro in sintonia  con il volto  raggiante di gioia e maestosità di Gesù. Sì, sto parlando come di persone vive, non di statue di gesso, questa è la forza della fede che va oltre le apparenze esterne.

Sbucano da altre strade San Pietro negli abiti sontuosi  da Papa e San Giovanni con un nuovo elegante manto azzurro/oro. Tutti sono lì in Piazza per la festa.

Un brivido percorre il mio corpo quando quattro bande all’unisono suonano il canto di Pasqua che esce dalla bocca di migliaia di fedeli presenti nella piazza della città. Le parole dicono: “Tu regnerai, questo è il grido che sprigiona la nostra fede, regni Cristo per sempre nella nostra patria”, mentre il ritmo è potente e solenne come il canto italiano del dopoguerra  “Noi vogliam Dio” stampato nella mia memoria di ragazzo nella gremitissima Chiesa di Casatenovo.

Sempre al ritmo della musica delle bande, tutti e quattro (il Risorto, la Madonna, San Pietro e San Giovanni) percorrono uno a fianco dell’altro gli ultimi cento metri verso la Chiesa. Il canto pasquale  non si spegne e i portatori sono stanchi e orgogliosi nello stesso tempo, stanno vivendo momenti che danno loro una carica per tutto l’anno. Tre bambini sotto i dieci anni hanno una gran voglia di caricare anche loro, riescono ad arrivare sotto una stanga del Risorto, ma non ci arrivano per la loro statura e devono accontentarsi di sfiorarla con la testa. Fanno una grande tenerezza. C’è un futuro per la fede.

Voglia di caricare

gioia pasquale tra i poveri

Che gioia!

Mamma felice

 

San Pietro

San Giovanni

pace a tutti

Cicerone con  libretto turistico

 

Cicerone

Sembra che non abbia niente da fare perchè ho scritto e pubblicato un elegante libretto di 20 pagine dal titolo: “Arte y Fe” nella Cattedrale San Bartolomè. Con occhio vigile in questi anni ho visto la Cattedrale riempirsi di mille cose nuove, tutte belle e artistiche. Notavo che tanti entravano in Chiesa spinti dalla fede e dalla belleza degli altari intagliati in prezioso legname e con rifiniture dorate, dei quadri ricchi di colori e sfumature, di vetrate splendenti al sole del tramonto, completati dai tre campanili  stile coloniale spagnolo , senza dimenticare le colonne con capitelli a stucco.

decorazione d'oro del 2014

Nei ritagli di tempo e dopo vari tentativi falliti di coinvolgere dei collaboratori, sono anadato avanti, annotando tutto minuziosamente, misurando qui e là, chiedendo consigli soprattutto sui termini tecnici ecclesiali e artistici della lingua spagnola.

Ho avuto l’imprimatur del Vescovo e, incredibilmente, l’appoggio finanziario del Municipio che ha visto il valore “turistico” del libretto tanto da farne stampare mille copie.

Proprio grazie all’uffico turìstico comunale ho fatto il “Cicerone” per più di due ore a trenta studenti  della facoltà di turismo di due università. Ho utilizzato un video di 15 minuti, ma soprattutto ho camminato con loro fino agli angeli delle torri, sono sceso nella scripta, li ho condotti ad osservare nomi e storie di ogni santo degli altari per concludere alla scoperta dei pezzi antichi sopravvissuti al terremoto del 1966: un battistero in bronzo massiccio, due campane immense e due angioletti in marmo macchiato che continuano a vegliare su di noi. Gli studenti erano stanchi ma felici, sognando di poter approfondire il tema e diventare guide turistiche della cattedrale, con tanto di riconoscimento civile e religioso. Il responsabile comunale ha dato loro un compito dividendoli a gruppetti di tre, affidando la ricerca su un singolo altare. Non so che voto hanno preso.

Sullo slancio, una giovane troupe è venuta a filmare e fotografare la Cattedrale, impiegando tre ore, per produrre un documentario di qualità. Naturalmente la giornalista al seguito ha dovuto fare una breve intervista anche a me. Sono curioso di vedere il prodotto finito, dopo il lungo lavoro di montaggio che devono fare.

 

la cripta

Verso il campanile

due campane

 

le copertine

Interno della Cattedrale

 

arte dell'altare

 

gli angeli

 

Spiegando la storia

 

Per parlare italiano

 

studenti di italiano

Sono peruviano!

I tre minuti in Ecuador sono serviti a farmi riavere il permesso di soggiorno, tutto in regola. Un passaggio al controllo della Interpol mi ha sorpreso. Sono passato tranquillo all’intervista su eventuali precedenti penali, per sentirmi nervoso ai controllo della mia dentatura. Ho dovuto stendermi su un lettino e splancare la bocca mentre una giovane poliziotta contava i miei denti, notava il ponte con i denti finti, le carie per darmi un consiglio finale: ”Padre, si faccia fare una pulizia completa ai suoi denti, ne guadagnerà in salute!”

Lunedì 15 aprile gli ultimi controlli con le impronte digitali di tutte le dita, la foto e la firma ufficiale, per avere felicemente in mano il nuovissino carnè de extranjerìa n. 000469583, valido fino al 2020.

Se ci arrivo,  potró festeggiare gli ottantanni in Perù!

Carta di  identità

uffici dell'interpool di Lima

 

Fino al 2020

Criminalità in crescita

Una Ferrari testarossa extralusso ha messo nei guai il suo proprietario il  giovane Gerald Oropeza, soprannominato il Tony Montana del Perù. Come puó permettersi di comprarla, vivendo in un paese che non naviga nella ricchezza? È accusato anche di avere strane amicizie con la mafia italiana che controlla il flusso di droga. Tutto questo avviene a Lima con un seguito di attentati e uccisioni,  in perfetto stile mafioso che conosciamo, purtroppo. Da venti giorni la notizia è il pezzo forte di tutti i telegiornali tanto da fare passare nell’oblio uno sciopero regionale che dura da 44 giorni contro un progetto minerario che mette in pericolo terra e acqua di migliaia di persone inferocite. La lotta è costata già due morti.

la porche di Oropeza

Huacho è considerata sostanzialmente tranquilla, ma nella Diocesi ci sono altre due cittadine che registrano morti, assassini, estorsioni e violenze a livelli altissimi. Nella relazione annuale del tribunale di giustizia di Huacho spicca una cifra notevole (quasi 2000 casi) di violenze e conflitti familiari. Sempre di colore nero gli incidenti stradali, con scontri frontali, macchine nel burrone e assalti ai pullman.

La Pasqua liturgica e le processioni non bastano a fare cambiare rotta.

 

negozio assaltato a Barranca

 

Piazza das armas di Huacho vista dalla torre campanaria

Verso il + uno

Dopo maggio viene giugno e con giugno il mio anniversario di ordinazione sacerdotale e Prima Messa. Si chiude il magico e dorato numero 50, con tutte le sue feste sparse nel mondo, per aprire un nuovo cammino, ogni anno è un dono in più, il 50 + 1. L’appuntamento è per la festa, in Perù, dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno nella Cattedrale di Huacho alle 18.30, ora locale. Saremo tutti uniti, sempre con lo stesso calice del 1964.

 

Don Antonio Colombo

 

Huacho, 10 maggio  2015

verso il 50+1

 P.S. Oggi 11 maggio mi hanno rubato 100 catechismi per un valore di mille euro. Ho mandato due giovani a Lima per ritirare cinque pacchi di libri. In un attimo è sparito un pacco alla stazione degli autobus. Uno va a fare il biglietto e l’altro resta in custodia, peró senza accorgersi, tanta era la gente e la confusione, che gli soffiano via un pacco, pur pesante.

Spero che il ladro legga il catechismo, soprattutto il comandamento numero 7: ”Non rubare”. Anche questa è criminalità

festa della mamma

 

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