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Onda dal Pacifico

N. 20

HUACHO CITTÀ RICCA DI UNIVERSITÀ

 

Partendo da una ciocca di capelli

Lunedì mattina ho trovato sui gradini della Cattedrale una ciocca di capelli neri femminili. Mancanza di rispetto? No, solo un moda universitaria che si scatena dopo la lettura - nella principale piazza della città - dei fortunatissimi studenti che hanno superato il test d’ingresso all’Università statale nazionale Faustino. Si tratta del taglio di una ciocca di capelli ai ragazzi o ragazze promosse, quasi come uno scalpo di vittoria. Goliardia peruviana.

Le università di Huacho sono sono cinque con circa 18.000 studenti!

 

l'università Alas Peruanas

la Sedes Sapientiae

la Sedes in preghiera

laureati San Pedro

gruppo della Sedes Sapientiae

 

studentessa della Faustino

 

sono il futuro

serra della Sedes

Segretaria della Faustino

 

Arrivata!

Cattedrale di Chimbote

una chiesa in costruzione a Chimbote

 

candela e firma

 

marcia nuziale

non si spegne l'allegria

all'uscita

Perú a Rio

a braccia aperte

Renzo a Capocabana

allegria brasiliana

fratelli Saverio e Jeny

 

 

 

in amicizia

 

farsi belle

 

da cicerone

 

i quadri

 

la mostra di Santa Rosa

 

una classe in visita alla mostra

 

scrutando attentamente

 

i loro sogni

i piccolissimi

rosa per S. Rosa

Presidente Ollanta

sette mesi per Sodimac

aggiornarsi insieme

 

con un'alpaca

un omaggio-ricordo per il 49° anniversario di consacrazione

 

La numero uno: la Faustino

 

 

Il primo seme di questa università si lancia nel 1960 con solo due facoltà legate alla sua posizione geografica a pochi metri dal  mare: Pesca e Oceanografia.

Il balzo in avanti avviene con un decreto governativo del 31 dicembre 1968 con il nome ufficiale: “Universitá Nazionale Josè Faustino Carrión di Huacho”, per gli amici semplicemente la Faustino.

Attualmente le facoltà sono 16, da Ingegneria peschiera a Scienza d'impresa, da Diritto a Agraria, da Medicina a Ingegneria chimica, con tutta una serie di diverse specializzazioni per arrivare prima al baccellierato e poi al Dottorato.

Gli alunni sono circa  11.000, generando tutto un indotto che favorisce l’economia di Huacho nel campo dei trasporti, degli appartamenti in affitto, pensioni e ristoranti, librerie, internet cafè ecc. Non dimentichiamo i professori, i loro stipendi  e tutto il personale necessario per un buon funzionamento del tutto. Con le nuove costruzioni in corso c’è spazio anche per i muratori.

Ha vissuto quasi venti anni  difficilissimi con la guerra civile e lo scontro di opposte ideologie all’interno stesso  del corpo docente e degli studenti. Ora l’ambiente è sereno tanto da permettermi una mia visita informale, incontrando tanti giovani amici e professori cordiali. 

Sta rinnovando il suo look esterno, costruendo nuovi padiglioni e potenziando il campo ricreativo, culturale e sportivo. So che c’è anche una stalla per agraria con una ventina di mucche che producono un buon latte che serve anche a produrre un Panettone di qualità.

Con tanti studenti esiste un continuo movimento dentro e fuori, dalle nove del mattino alle undici di notte, con i corsi serali. C’è un cappellano part-time, in attesa di uno a tempo pieno perché si possono aprire nuovi orizzonti anche per la fede.

 

Università  Alas Peruanas

 

È una università privata fondata in Lima nel 1996. La filiale di Huacho ha otto  anni con facoltà di Scienza della salute, Scienza d'impresa, Diritto e scienza politica, Ingegneria, Architettura.

Ha una nuovissima sede che spicca per la sua eleganza e  circa tremila studenti. Grazie a Italo Bonino J. Nieves, professore di Diritto  (mio ex alunno della scuola di italiano), posso fare una lunga chiacchierata con uno dei responsabili. Ha un ufficio luminoso, giusta ricompensa di sette anni vissuti in locali provvisori sparsi qua e là per la città. Il Perù ha fame di cultura, di persone che sappiano utilizzare tutte le ricchezze del suo sottosuolo per poter trasformare qui il suo oro, il suo argento, il suo gas, il suo petrolio, la sua agricoltura senza essere costretto a mandare tutto all’estero anche per mancanza, qui in Perù, di tecnologia .

La presenza di un sacerdote non passa mai inosservata, così si inserisce nel dialogo Luz, una giovane professoressa che per la quinta volta mi ripromette di tornale a scuola di italiano, utile anche per la sua carriera di docente.

Il professore Italo è circondato dai suoi studenti che già sanno che lo perderanno per quasi un anno perchè ha programmato un lunga permanenza in Italia per vedere le sue figlie nel Lodigiano. Bella e fresca gioventù con occhi pieni di sogni.

 

Universitá San Pedro

 

 

Nasce a Chimbote nel 1988 con filiale in Huacho da sei anni. Vive di stenti e in locali accomodati alla meglio fino al mese di maggio  di quest’anno quando inaugura un avveniristica sede con grandi vetrate.

Quattro sono le facoltà: Diritto, Psicologia, Infermeria e Ingegneria di sistemi.

Sta crescendo a vista d’occhio e punta a quota 3000. Uno dei primi baccellieri in psicologia è un amico, Miguel, che ha messo il mio nome nella  prima pagina della sua tesi, per avergli dato  un sostegno morale di ciclo in ciclo.

Fa sempre impressione quando sfilano compatti alle feste civili e anche quando vengono alla Cattedrale per la Messa di ringraziamento al loro anniversario. La San Pedro stanno sfornando  buoni psicologi e simpatiche infermiere.

Università Cattolica Los Angeles di Chimbote

 

Nasce nel 1985 a Chimbote ottiene il riconoscimento come “Cattolica” nel 2008. È presente in Huacho da dodici anni, in un edificio di fronte alla parrocchia. Ha scuole accademiche - professionali di Diritto, Amministrazione, contabilità, Ingegneria di sistemi, Amministrazione Turistica,  Infermeria, Educazione.

Conta circa 600  studenti  e sogna una sede propria moderna. Le classi iniziano alle 16.30 dando particolare importanza agli studenti lavoratori che desiderano migliorare la propria conoscenza tecnico-scientifica.

 

 

 

Offre la possibilità di studiare con la modalità ‘a distanza’.

Sempre hanno accolto con fede il passaggio della processione del Signore dei Miracoli, con una cura particolare alle invocazioni, alla musica e alla scenografia.

 

Università Cattolica Sedes Sapientiae

 

 

 

Fondata in Lima nel 1998 con chiare radici “milanesi” di Comunione e Liberazione di don Giussani, è arriva nella Diocesi di Huacho nel 2008 come facoltà di agraria per poi sviluppare programmi accademici di Scienze Economiche e Commerciali.

La sua sede è nei locali della mia parrocchia, in sereni rapporti di amicizia.

Numeri ancora limitati, con 120 studenti comprendendo i  corsi serali che sono in espansione.

Ho la possibilità di conoscere sia il corpo dirigente che gli studenti, condividendo iniziative per i momenti culturali delle varie mostre. Mi hanno dato una mano incoraggiante per iniziare l’avventura del corso di Italiano. Hanno un corso di teologia sui libri di don Giussani e momenti di pastorale universitaria

Sono 180 gli studenti della  facoltà di Ingegneria Agraria, situata a 15 chilometri per poter sfruttare dei campi per le sperimentazioni, ettari di asparagi, tanti alberi da frutta e un buon allevamento di conigli. Una simpatica coppia di professori è il centro motore degli studenti che crescono con valori tecnici e morali. Il Perù avrebbe bisogno immenso di agronomi per trasformare il deserto in campi ricchi di ogni bene, ma la gioventù  – chissà perché – preferisce le facoltà che sfornano avvocati, medici o professori.

 

 

 

“Accompagnando il progresso e lo sviluppo delle persone”, questo è il fine di questa Università che favorisce negli studenti impegni seri di volontariato sia nelle periferie di Huacho che in quelle di Barranca. Non mancano legami con l’Italia sia come scambi di studenti che la partecipazione al Meeting di Rimini dove hanno presentato una mostra su Santo Toribio, il San Carlo Borromeo d’America.

 

Secondo l’ultimo ranking delle Università del Perù, quelle huaciane non brillano tra le alte sfere con Alas Peruanas a quota 29, la Faustino a 46 e la Sedes Sapientiae a 49. C’è lavoro per tutti per poter crescere altrimenti gli studenti fuggono alla capitale Lima che vanta una Università, la san Marco, dai tempi della fondazione della colonia, quasi 500 anni fa.

 

Devo ringraziare il professore Italo Bonino per avermi appoggiato in tutta la ricerca sulle Università di Huacho. Mi ha confidato che sta studiando per un Master e punta verso l’alto per poter aiutare meglio i suoi studenti.

 

il prof. Italo Bonino

 

Matrimonio al lume di candela

Mi sto specializzando nel preparare coppie al matrimonio, con tutto il lungo cammino di colloqui, documenti, tempi e contrattempi per poterli presentare all’altare, come fanno i genitori  nel giorno dello sposalizio.

Quest’anno siamo già a quota 60, a volte con tre matrimoni, uno dopo l’altro al sabato sera. Dico sera secondo la tradizione locale, non mattina o primo pomeriggio come in Italia.

Però può capitare che sul più bello sparisca la luce in tutta la città. Panico? Neanche per sogno, il flash di un fotografo e il faro del cinepresa dell’altro ci hanno accompagnato alle firme, alle foto con i parenti e poi (senza la marcia nuziale)  dall’altare alla macchina degli sposi, in una atmosfera da sogno. Un imprevisto con un piccolo miracolo come alle nozze di Cana.

 

 

Morti violente, a vent'anni.

Una  nuova parola spagnola sto purtroppo imparando, solo che è identica a quella italiana e il suo significato lo conosco benissimo: si tratta del vocabolo sicario Si ammazza per niente in questa mia città che dicono sia tranquilla rispetto a Lima o a Chimbote. Nel giro di un mese sono stati uccisi tre giovani, rispettivamente di 22, 15, 22 anni. Di uno di questi ho avuto l’incontro con i genitori all’entrata dell’Ospedale, dove settimanalmente visito gli ammalati. Una ragazza mi ferma e mi chiede: “Padre, lei visita anche la camera mortuaria?”  “Beh, se c´è bisogno...”.  Tremando dice: “Hanno appena ritrovato mio cugino, stamattina all’alba e ora  è là dentro e suo papà è quel giovane signore che piange disperato”. Non sono riuscito a dire che pochissime parole, ma la mia spalla ha ricevuto le lacrime e i singhiozzi di quel papà distrutto.

 

terzo corteo

 

A meno di due metri da Papa Francesco

La speranza rinasce in me vedendo i tre giovani di ritorno da Rio de Janeiro. E’ passato un mese e mezzo, ma la loro freschezza e gioia non si è spenta, continuano a fare vedere agli amici e ai gruppi i video realizzati nell’incontro con Papa Francesco e tre milioni di brasiliani.

 

negli occhi del Papa

 

Il viaggio in Brasile che cambia la vita. “Uno dei momenti che più mi colpì avvenne nella notte di sabato 27 luglio, la notte della vigilia. L'emozione di poter vedere il Santo Padre fu unica, mi emozionai fino alle lacrime, così come tutti i miei amici che ebbero l'opportunità di vedere questo uomo che ha l’aspetto di un angelo. Ci siamo abbracciati tra noi e non riuscivamo a credere che, in mezzo a tre milioni di giovani, avevamo avuto la fortuna di stare vicinissimo al Vicario di Cristo in terra. Avevo aspettato per otto ore quel momento. La mattina seguente pianificai meglio ancora la mia posizione e questa volta mi trovai a meno di due metri da Papa Francesco. Qualcosa di spettacolare, una immensa pace interiore, lo avevo visto un’altra volta e lui mi ha mirato negli occhi. Devo dare grazie a Dio per questo dono immeritato, uno dei migliori regali ricevuti nella mia vita”.

Anche noi dobbiamo ringraziare Renzo, Saverio e Jenny per averci trasmessi l’allegria della fede, con un Vangelo vivo  anche in questo punto del mondo lontanissimo da Betlemme sia  nel tempo che nello spazio.

 

la veglia in spiaggia

 

Cinque  simpaticissimi volontari

Li  ho avuti in casa per un mese senza riuscire a capire che cosa mangiano  questi giovani italiani che non conoscono il salame, il risotto, il parmigiano, il vino o una buona bistecca. So che non sono morti di fame e che hanno fatto sempre la spesa al Centro commerciale Plaza Vea, identico a quelli italiani, compresa l’acqua minerale non gasate e le patatine fritte dietetiche. Una di loro è celiaca  e mai si sarebbe aspettata di trovare qui in casa gli spaghetti senza glutine e addirittura le ostie speciali, sempre senza glutine, per poter fare la Comunione! La Provvidenza l’aveva preceduta con un pacchetto inviato da Giovanna Maria, mia nipote.

 

Andiamo in Perú

 

Così Dario, Melissa, Letizia, Michela e Alessia, parte dei Cantieri di solidarietà della Caritas Ambrosiana, hanno potuto animare  bimbi, ragazzi, giovani e vecchietti, superando con la loro allegria e fantasia qualsiasi barriera linguistica e culturale. Certo che non hanno abbandonato un minuto i loro cellulari multiuso riuscendo anche a scoprire  collegamenti pirata a internet.

 

 

giovani della Caritas

 

Sfruttando anch’io Facebook, incontro queste frasi di Alessia: “Siamo quelli che prima di partire... odiavano la matematica, ma hanno capito quanto è bello farla insieme a 40 bambini scatenati. Siamo quelli che prima di partire... avevano una valigia strapiena di regali per la tombola ed ora hanno la valigia piena dei sorrisi, degli sguardi e dei racconti di tutti i nonnini di Huacho”.

Fin che ci sono giovani così, il mondo ha un futuro.

 

Padre Arroniz sepolto per la terza volta

Sono certo che non si rivolta nella fossa, ma essere seppelliti tre volte non capita a tutti. Si tratta di padre Eusebio Arroniz, un missionario spagnolo, parroco a Huacho per 13 anni. Morì e fu sepolto in Arequipa nel 1959 e, a furor di popolo, fu trasportato al cimitero di Huacho nel 1962, accolto da migliaia di cittadini. In ‘odore di santità’, ricordato e venerato dal popolo, è tornato alla sua Chiesa per essere sepolto nella nuova Cripta. Una settimana di commemorazioni e mostre hanno accompagnato il suo ultimo cammino, portato a spalle per le vie principali della città. La terza Messa con la sua salma  ha visto un pienone di ex ragazzini e ex ragazzine. Ora vanno dai settant'anni in su, ma continuano a parlare di lui con gli occhi inumiditi da una autentica commozione e con un grato ricordo delle immaginette e caramelle che  padre Arroniz ripartiva a piene mani a chi rispondeva alle  domande del Catechismo.

 

 

Un pronipote è venuto dalla Spagna  per deporre un pugno di terra del paesello nativo nella nuova tomba dello zio, famoso e santo.

Per questo antico parroco si sta per aprire il processo canonico per riconoscere le sue virtù eroiche. Corre il rischio di un altro funerale, il quarto, se verrà proclamato santo!

 

 

le ragazzine del 1956

 

Adesso sono io al suo posto come parroco, a lui devo ispirarmi, ma finora gli assomiglio solo nel distribuire immaginette ai malati e ai bambini. Ne ho di strada da fare.

 

Santa Rosa da Lima  in 36 quadri

Quest’anno il momento culturale che ho proposto ha saputo unire fede e arte. Grazie a una mostra preparata dall’Istituto Italiano di Cultura della nostra  Ambasciata  in Perù, ho potuto presentare un volto nuovo e interessante della patrona d’America e delle Filippine, Santa Rosa da Lima, con 36 quadri di artisti europei dal 1688 al 1671, quando fu proclamata prima beata poi santa in Roma. Pittori come Baldi,  Dolci, Tiepolo e Murillo illustrarono la vita della  Santa peruviana nelle Chiese di Italia, Francia, Spagna, Ungheria e Germania.

La mostra, nel salone parrocchiale Paolo VI, è sta aperta per dieci giorni, arricchita da venti  pannelli di una piccola Cappella Sistina delle Ande a 5.000 metri e venti foto storiche della nostra cattedrale, prima, durante e dopo il terremoto del 1966.

 

Santa Rosa del Murillo

 

Ben venti scuole l’hanno visitata, partendo dai piccoli delle elementari con una rosa rossa in mano, fino a quelli della terza superiore con sguardo critico e sensibilità artistica. Ho fatto da cicerone, da critico d’arte e naturalmente da devoto della Santa, adattandomi ai diversi pubblici, compresi 120 professori di religione e una trentina di bambini dell’asilo.

Due televisioni locali hanno filmato l’evento e due radio mi hanno invitato nei loro studi per una chiacchierata di quindici minuti in diretta. Per conoscere meglio l’ospite in studio,  un cronista stava guardando, sul suo computer, il sito www.sullarcadinoe.it! Così si lavora oggi.

Al centro della mostra c’era la statua della Santa, famosa anche per il pozzo dei desideri. Spontaneamente un centinaio di persone hanno lasciato ai suoi piedi bigliettini con i loro sogni o le loro fatiche.

Una mamma scrive: “Cara Santa Rosa, aiutami ad educare i miei figli, specialmente la ragazza, perchè la possa capire,  consigliare e guidare nel suo cammino. Dammi forza, ne ho bisogno per trasmetterla a loro. Ti prego per la salute di un mio cugino, colpito dal cancro. Dona a lui la forza per accettare i disegni di Dio. Grazia, vergine bella”.

Un bambino scrive fiducioso: “Santa Rosa da Lima, ti chiedo per piacere di aiutare me e la mia famiglia con i problemi che ci sono in casa. Aiutami, a  far sì che  Flor, mia compagna di classe, si innamori di me”.

Le mostre precedenti su Giotto, Michelangelo e Leonardo da Vinci si sono fatte superare da questa dolce figura di giovane donna (1586 – 1617) vissuta  tra i soldati della conquista spagnola, guadagnandosi una corona di rose sempre profumate di santità.

 

Il Presidente Ollanta a Huacho

In linguaggio musicale si dice: “Toccata e fuga”. Così è stata l’apparizione lampo del Presidente della Repubblica Ollanta Humala, martedì 1° settembre, per inaugurare un Centro Medico specializzato per i malati di reni. Nella provincia  sono 150 che già devono fare la dialisi tre volte alla settimana, costretti a volte a viaggiare fino a Lima, distante 160 chilometri, con tanti disagi e alti costi. L’avvenimento ha avuto poca risonanza e non posso dire altro perché quel giorno mi trovavo fuori città.

 

Presidente e dialisi

 

Sodimac, tutto per costruire

Con volti tesi e supplicanti sono venuti a cercarmi due impiegati di un nuovissimo centro commerciale cresciuto a tempo record in sette mesi, Sodimac. “Padre, per favore, venga con noi, stanno inaugurando il centro, ma senza la benedizione non vale. C’è qui fuori la nostra macchina, venga, venga!” Il tempo di cercare una stola bianca e velocemente mi trasportano al nuovo complesso. Il Sindaco aveva fretta ed era già andato via. Mi viene incontro sorridente una giovane donna, la gerente, e subito mi dice: “Sono anch’io una Colombo come lei, ho lo stesso cognome, sono discendente di italiani emigrati in Perù da non so quanto tempo”.

 

 

 

Mi trovo immerso in un complesso enorme di vendita di materiali per costruzione, arredamenti della casa, materiali elettrici e mille altre cose divise ordinatissimamente nei diversi settori. Ognuno vuole ricevere una goccia di acqua santa e la benedizione di Dio per questo nuovo segno dell'accrescimento economico di Huacho. Tra i nuovi impiegati vedo molti volti sorridenti di giovani che girano attorno alla parrocchia, sono felici di aver trovato un buon lavoro a pochi metri da casa

 

Tortuga,  dolci onde in un mare azzurro

 

mare azzurro e barchette

 

Tre giorni verso il Nord in carovana, con tre macchine per un totale di 18 persone, dalla piccolissima Letizia di quasi un anno al patriarca padre Vittorio verso i 75. Un luogo incantevole, una baia sull’Oceano Pacifico con in mezzo un’isola a forma di tartaruga, tortuga in spagnolo. La sorpresa, dopo quasi cinque ore di viaggio,  è stato il sole caldo e un mare azzurro punteggiato da una cinquantina di variopinte barchette di pescatori . Tutto in una calma quasi irreale, una sorpresa per me che  conosco bene le onde impetuose di Huacho.

 

 

che azzurro

 

E’ il nostro gruppo milanese che si ritrova ogni anno per un momento di riposo, di serenità, di approfondimenti pastorali con l’opportunità di conoscere altri angoli del Perù con le sue tematiche sociali e religiose come a Chimbote, la diocesi  che può mettere un piede  nel mare e  l’ altro sulle vette del ghiacciaio del monte Huascaran, a quota 6768 metri.

Al ritorno una macchina si è rifiutata di avanzare lungo l’autostrada circondata dal deserto. Ore di ansia mentre il sole scendeva sull’Oceano. Mancava solo la benzina e la lancetta era andata in tilt, senza emettere il segnale rosso!

 

Ottobre, sempre un mese speciale.

Questo mese è ormai dentro nel mio ritmo di vita, arriva la primavera in questo Sud del mondo e si cammina caricando a spalle la pesante portantina del Signore dei Miracoli, specialità tutta e solo peruviana.

In questo  mese missionario sento l’affetto della Chiesa verso chi sta nel campo a seminare il Vangelo tra i popoli. Viviamo il dono dell’universalità.

 

Don Antonio Colombo

 

Huacho, 23 settembre 2013

 

 
   

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