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Onda dal Pacifico
N. 8 – luglio 2011

 


Oggi il Perú è nelle tue mani

Questo simpatico titolo era accompagnato dalla foto del palmo di una mano destra con le sue cinque spalancate con la punta del medio colorata di viola, sottolineando l’impronta digitale di ogni elettore. “Oggi tocca a te essere protagonista insieme con altri 19.949.915 peruviani che gettano il loro voto nell’anfora elettorale”. Incoraggiante anche un altro titolo: “Vamos, Perú, a votare con allegria, fede e ottimismo”.

Così hanno fatto, dando 7.937.704 voti a Ollanta Moisés Humala Tasso con il 51.449%, contro quasi tutte le previsioni che erano in favore della giovane Keiko Fujimori che tra le lacrime raccolse i suoi 7.490.647 voti pari al 48.551%.

 
 

Ollanta e vescovi

 

Hanno lottato fino all’ultimo

Mi sembrano un po’ troppi i due mesi per il  ballottaggio, ma così è, dando spazio a tutte le possibili promesse, spazio ai colpi bassi e spazio anche a tante feste popolari con i singoli candidati in giro per tutto il paese.

Mi sono goduto quella con Keiko che è arrivata a Huacho martedì 31 maggio, colorando di arancio tutta l’ampia via commerciale “28 luglio”. Per ore la musica e gli slogan politici hanno riempito le orecchie dei simpatizzanti, tra cui moltissime mamme, in attesa anche di un regalino per i loro bambini piccoli. Cercando di non avvicinarmi troppo al palco del comizio, ho potuto vedere la frenesia della folla allo spuntare della macchina della candidata che si sbracciava per salutare tutti. Boati e applausi sono scoppiati quando ha cominciato a ballare qualche minuto con suo marito, prima di rivolgersi con voce calda e chiara a tutti, toccando abilmente i punti più sensibili per il pubblico che si trovava davanti a lei. Niente di trascendentale dal punto di vista strettamente politico, ma un tono familiare non affettato che era seguito da tutti, compresi quelli che erano saliti sulle terrazze del quinto piano attorno alla piazza “2 maggio”.

Ma Keiko non ha vinto pur avendo ottenuto una buona maggioranza nella città di Lima e in tutta la provincia, con 21.909 voti e il 58.188 % a Huacho.

La parte “povera ed emarginata” del Perú ha preferito la “pentola”, simbolo di Ollanta, che ha promesso di dare pari attenzione a tutti, compresi quelli sulle montagne andine, nella selva amazzonica e nelle piccole città sparse nel paese.

Ollanta era passato velocemente anche da Huacho ma non l’ho incontrato. Qui aveva già un buon animatore con il congressista Manuel Zerillo che ha saputo vivacizzare la città con un comizio proprio all’ultima ora. Huacho ha fruttato solo 15.743 voti pari al 41.812 %, voti preziosi nel conteggio finale che ha premiato le sue corse mattutine di jogging in qualsiasi angolo del paese si trovasse.

A me piace sottolineare la parte italiana del nostro nuovo Presidente, con il volto di sua mamma Tasso Elena, di una famiglia che si ritiene discendente dal poeta Torquato Tasso, quello del poema “Gerusalemme liberata”. Dalla città di La Spezia i trisnonni Tasso sono arrivati in Perù.

Quando il Presidente andrà in visita ufficiale a Roma, cercherò di unirmi alla delegazione ufficiale, come “compaesano”!

Nel linguaggio politico italiano il partito vincitore “Gana Perú” è collocato nella sinistra populista. Sottovoce si dice che un gruppo di centro l’ha appoggiato per non farlo sbilanciare troppo. Ora si aspetta la grande giornata del 28 luglio, con la solennissima cerimonia dell’investitura presidenziale.

 

Ollanta vincitore

Keiko a Huacho

Zerillo e Ollanta a Huacho

Una festa italo – peruviana

E’ una realtà la scuola d’italiano e deve ampliare gli orizzonti culturali degli alunni che già hanno superato l’ostacolo dell’esame del primo trimestre, con qualcuno arrivato a quota 20/20 e uno che si è fermato a 10/20. Ci sarà più lavoro anche per i professori per aiutare tutti a crescere magari cantando “Oh bella ciao” anche il 2 giugno, festa della Repubblica. Ogni classe aveva l’obbligo di preparare un canto, un ballo e una scenetta, come si fa in ogni buon collegio. Il grande salone della Croce Rossa ci ha accolto tutti, arrivando a 150, compresi gli amici. Due interessanti video hanno illustrato i due anni di vita della scuola e il cammino da Como a Huacho della famiglia Gironzini, con tanto di serie ricerche storiche alle spalle.

Il cantante Roberto ha mischiato canti italiani con quelli peruviani, grazie ai suoi cinque anni a Milano, dove partecipava al Festival di musica Latino Americana.

Le scenette di Giulietta e Romeo e del professore innamorato della sua allieva di violino hanno scatenato allegre risate. Mi hanno riempito di coriandoli e mi hanno dipinto la faccia con colori tribali e quasi riuscivano a coinvolgermi nella danza andina i due ballerini che vibravano al ricordo delle loro montagne. Altri ritmi per la velocissima e briosa danza della costa, “la marinera”, che sempre riesce a entusiasmare tutti.

La torta gigante, frutto di una giornata intensa di lavoro di tre giovani studenti del primo anno, ha sigillato la serata. Ottimo come dolce e artistica come decorazione con lo stivale italiano che brillava con i tre colori della bandiera.

Avranno i miei studenti più voglia di studiare anche la non brillante storia d’Italia segnata da due guerre mondiali?

professore innamorato

tra i cuochi

marinera coinvolgente

vieni a ballare

ballo andino

marinera romantica

primo grado

secondo grado

terzo grado

Il Corpus Domini

E’ una festa religiosa qui conosciuta come Corpus Christi, non come Corpus Domini. Importante che sia sempre quel Gesù che si è fermato con il suo Corpo nel pane e nel vino, irradiando luce e speranza anche oggi.

La celebrazione diocesana è avvenuta giovedì 23 giugno con il Vescovo come guida, con la partecipazione diretta delle sei parrocchie della città, ognuno con il suo altare ben decorato. Un percorso di trecento metri per due ore di tempo, perché il Santissimo è portato a spalla da dodici uomini come per ogni statua di santo. Questa volta il suo procedere lento ha dato un tono solenne e devoto che ha favorito la preghiera. L’Ostensorio ben illuminato sottolineava ancora di più l’idea che Gesù stava davvero passando tra noi guardandoci e benedicendoci. Il momento più intenso é stato davanti al nuovo palazzo municipale dove si trovavano dodici grandi tappeti di fiori, frutto di quattro ore d’impegno di dodici collegi che avevano espresso arte e fede per il passaggio del Signore.

Personalmente ho gustato di più la festa del Corpus Domini vissuto come parrocchia la domenica 26 di giugno, forse anche perché già mi sentivo nel clima del mio 47esimo anniversario di ordinazione sacerdotale. Era la prima volta, dopo anni, che la parrocchia della Cattedrale viveva questo momento di adorazione da sola. Ho visto tutti i gruppi impegnarsi per quasi un mese, ognuno con il suo compito, guidati dal giovane sacerdote padre Medrano. Nella predica ho parlato di un “piccolo miracolo” vedendo che l’Eucaristia diventava davvero centro di unità, lasciando libero spazio alla diversità dei carismi, ricchezza della Chiesa.

La recinzione attorno al sagrato per i lavori in corso non ha disturbato più di tanto, mentre il percorso si limitava al giro della piazza centrale, chiusa al traffico. Solo duecento metri che hanno richiesto ugualmente due ore con gli altari ai quattro angoli, ognuno con la sua caratteristica: il Vescovado, il Municipio, gli uffici e i negozi. Gesù ha voluto vedere lo sviluppo reale di questa simpatica cittadina di Huacho. Occorre onestamente dire che siamo partiti in mille per rientrare in chiesa in quattrocento; non sono scappati, è l’usanza di ogni processione questo di partecipare un po’ e poi tornare a casa. Sono rimasti quasi intatti sull’asfalto sei tappeti di fiori a testimoniare la fede e l’amore all’Eucaristia. Ha partecipato anche un uomo che si muoveva barcollando. Mi ha aspettato al termine di tutto per dirmi solennemente: “Io sono ubriaco, ma so che lei è un padre, e per questo le chiedo se può darmi una benedizione”. “Volentieri!”.

 

 

 

 

un altare

 

 

stendardi

fiori di fede

 

portando Gesù

 

luci per la fede

 

 

velo per la benedizione

La violenza e il furto

Uno potrebbe chiedere ” Ma don Antonio, i giornali italiani non parlano del Perù come lei, anzi rilevano molto la violenza che c’é nel paese, anche in tempo di elezioni!”

Nessuno deve chiudere gli occhi con le grandi tensioni sociali che toccano punti drammatici, specialmente intorno al tema delle risorse del territorio, le miniere e i giacimenti di petrolio e di gas. La Selva amazzonica era esplosa con il suo pesante conteggio di sangue nel 2009 e ora è toccato alla zona turistica - mineraria di Puno e del lago Titicaca vivere 45 giorni di sciopero selvaggio.  Sabato 25 giugno, una foto drammatica domina il giornale “Correo” corredata da queste parole: “ Sei morti e più di 30 feriti. VIOLENZA in Juliaca. La folla cerca di occupare l’aeroporto di Puno”. La furia di 2000 persone, decise a tutto, contro 300 poliziotti dotati di bombe lacrimogene e armi  da fuoco, ha causato un bilancio pesantissimo in vite umane e distruzioni e saccheggi anche nella città. Evacuati senza danni i turisti presenti in zona.

Una fragile tregua si è stabilita in attesa che il nuovo Presidente prenda posizione. Lungo è il cammino verso la giustizia e la pace sociale.

Ai primi di luglio, grande scalpore ha fatto  il furto sacrilego, su una montagna, della Croce di Motupe, una reliquia paragonabile alla lingua di Sant’Antonio di Padova o al sangue di San Gennaro.  E’ stata ritrovata tutta distrutta e senza un briciolo dell’oro e argento di cui era rivestita. I colpevoli, veri o presunti, hanno rischiato il linciaggio. Toccherà alla fede immensa dei devoti risanare questa gravissima ferita.

 

dolore e speranza

croce di Motupe

La Messa numero 21.000

Il conto esatto non ce l’ho, ma usando il conteggio rapido tipo elettorale posso fissare a quota 21.000 la Santa Messa che ho celebrato nella festa di San Pietro e Paolo, mercoledì 29 giugno, dopo 47 anni dalla prima a Casatenovo. Punto fisso dei due momenti è il calice che porta inciso in latino “Hic est enim calix sanguinis mei”, calice che sempre mi ha accompagnato. E’ un dono prezioso dei miei familiari e della madrina Tilde.

Mentre camminavo verso la Cattedrale a 15 minuti di distanza, noto che due bambine mi stanno aspettando su un marciapiede. Non le conosco, ma mi preparo a salutarle quando la più piccola di quattro anni mi chiede: “Come ti chiami?” “Beh, sono padre Antonio”. L’altra, sui sei anni, subito aggiunge: “Ah, tu sei quello della Messa in Piazza d’Armi”. Camminano al mio fianco per una ventina di metri aggiungendo: “ Ma perché hai la voce rauca?” “E’ cominciato l’inverno, fa un po´ freddo” e sorridendo ci lasciamo.

 

Mi hanno scaldato il cuore, è vero, io sono quello della Messa. Qui sta tutta la ricchezza di un uomo che può girare per il mondo a ripetere a se stesso e a tutti: “Questo è il mio Corpo, mentre Gesù continua a trasmettere, in tutta la freschezza, il suo Vangelo.

 

Con più serenità ho celebrato quella Messa 21.000, ricevendo gli auguri dei miei fedeli attuali, mettendo nel calice tutti quelli incontrati nel cammino di tre continenti.

 

Mancano ancora tre anni alla Messa d’oro, ma non é mancato un gioioso ricevimento, con qualche danza, musica, un riassunto filmato degli anni peruviani, per concludere con un’immancabile gustosa torta.

Guardiamo in avanti al 2014.

 

l'immancabile torta

San Pietro verso il mare

Notizie in quattro righe

 

1 – Le torri nuove faticano a uscire da terra, il lavoro però procede anche se si allungano i tempi. Tutta la struttura della cripta ha preso corpo creando una chiesetta per 120 persone, oltre allo spazio per i colombari dei vescovi e dei sacerdoti. Non ho ancora prenotato il mio posto.

 

 

la cripta

 

2 – E’ venuto Victor, un peruviano di piazza Greco di Milano, a controllare i primi ciuffi d’erba di quello che sarà lo “Stadio 70” ricco di tre campi di calcio. Una gioia incontrare Victor qui e con lui rivivere volti e storie di amici comuni, in particolare il sempre vivace gruppo dei “ Podisti di Greco”. Sempre più piccolo è il mondo quando ci sono pace e amicizia.

 

 

 

contadino ed architetto

 

3 – L’ecografo targato Cerro Maggiore ha avuto il suo battesimo controllando i primi cenni di vita di un maschietto al terzo mese, figlio di una giovanissima mamma. Che emozione per lei, per il dottore, per l’assistente sociale e anche per me che avevo il cuore riconoscente per chi tanto ha fatto per questo miracolo a distanza. Ora si sta allestendo una stanzetta nuova, tutta per l’ecografo.

la prima ecografia

 

futura mamma

 

4 – Cresce il gruppo dei missionari Fidei Donum della Diocesi di Milano sparsi nel Perù, toccando quota 19. Parte integrante sono tre bambini piccoli, sette sacerdoti, tre coppie e altri tre laici. Insieme abbiamo passato alcuni giorni tra il pastorale e turistico, conoscendo anche altre esperienze ecclesiali. Già sogniamo il giorno in cui potrà venire a visitarci il nuovo arcivescovo di Milano, Cardinale Angelo Scola.

 

 

 

 

5 – Ho accarezzato la preziosa lana di un alpaca - una pecora del ramo dei camelidi - incoraggiato da un vivace sacerdote comasco, padre Italo Paternoster. Mi aveva accolto in modo freddo, fino a quando ho tirato fuori la carta segreta: “Sono il cognato di Peppino Fagnani, tuo compagno di scuola a Saronno, da padre Monti”.  Un abbraccio caloroso ha dato il via ad alcune ore insieme nel sole di Chosica, una splendida cittadina turistica.

 

 

con un'alpaca

 

con i padri Italo e Vittorio

 

 

Qui è un inverno che non necessita riscaldamento, mentre voi godetevi il caldo e le vacanze, magari facendo un giretto a vedere Machu Picchu, nel centenario della sua scoperta.

 

Buone vacanze

 

 

   

torre n 1 e torre n. 2

sterpaglia in trasformazione

muratori domenicali

geometra

giochi 70

campo 71, il secondo

i bambini non mancano mai

liceo moderno

mamme giocatrici

e il bimbo dorme

 

 

si sorride

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Don Antonio Colombo

 

Huacho 10 luglio 2011

 
 

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