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Onda dal Pacifico n. 11

Ogni Natale è unico

Presepi in ospedale e nel carcere

C’è una frase attribuita al musicista Paganini che non dava mai il bis, sempre richiestissimo, delle sue esecuzioni: ”Paganini non ripete!”

Gesù da duemila anni si “ripete”, ma sempre in modo originalissimo, nessuna sua “esecuzione” è uguale alla precedente, in qualsiasi parte del mondo si rinnovi, e in qualsiasi momento della vita uno si trovi. In altre parole: Gesù Bambino non è monotono.

Asterischi di dicembre 2011

 

In Perù dicembre è davvero l’ultimo mese dell’anno, anche di quello scolastico e pastorale. E’ tempo di esami e di Prime Comunioni e Cresime, come nel mese di giugno in Italia.

·         Esami di italiano con Raffaella Carrà

Proprio il 1 dicembre i 55  alunni del Corso di italiano hanno dovuto sudare per rispondere alle domande scritte e orali dell’esame dei tre anni.  Facile? Dipende da come uno ha camminato lungo l’anno e magari anche dalla tensione emotiva del momento. I voti qui si danno da 1 a 20. Nessuno è arrivato al punto più alto e nemmeno al punto più basso che sarebbe il 10 della bocciatura, la media è di 15/20.

Alla festa di fine anno con la consegna dei diplomi, il colpo d’ala ce l´ha dato la cantante Raffaella Carrà, imitata stupendamente da Soledad, alunna del terzo anno. Stessa voce in play back con la canzone Festa, stesso fisico, stesso colore biondo dei capelli e stessi movimenti, lenti e sinuosi  da lasciare incantati gli spettatori. Non so quante volte avrà visto il video per riuscire a entrare perfettamente nel personaggio, curando anche i dettagli del lungo vestito color crema - celeste e della sciarpa giallina  fluttuante. Così ballando e cantando si impara l’italiano in Perù.

 

 

Carrà peruviana

 

Carrà trascinante

Diploma primo anno

Diploma secondo anno

Diploma terzo anno

·         Emozionanti Prime Comunioni

Quasi 300 sono state le Prime Comunioni nella Cattedrale, comprendendo quelle della parrocchia vera e proprio e le cinque scuole che hanno preparato i loro alunni agli incontri con Gesù.

Personalmente ho vissuto con intensità le Prime Comunioni del gruppo dei bambini della Beneficenza che non avevano i vestiti di lusso degli altri, ma certamente non erano inferiori come innocenza e sete di Dio. Le assistenti sociali e le catechiste hanno saputo creare un ambiente familiare sereno per accompagnarli all’incontro con Gesù. Anch’io ho fatto da “padrino” al gruppo, conoscendoli personalmente lungo l’arco di un anno. Così la festa per loro ha avuto una particolare intensità con un battesimo, sei  prime comunioni e nove cresime. Con la fierezza di un nonno sono uscito dalla Cattedrale con il gruppo per accompagnarli alla festa  allietata da una giovane danzatrice e da un presepe vivente. Gli occhi dei bambini erano pieni di luce.

con il nonno

la festa

presepe vivente

Amen

bimbe della Comunione

gruppo beneficenza

nove cresimati

·         Natale tra i monti

Per me Babbo Natale è arrivato in anticipo,  il 6 dicembre, con il mio 71° compleanno, con quattro  torte e tanti tanti regali: qui si usa così!

 

compleanno 71

Vivere il Natale qui è fare un regalo ai bambini con un bicchiere di cioccolata calda, andando a cercarli anche in capo al mondo.  Per il secondo anno  la Famiglia dei discendenti italiani si è avventurata sui monti per incontrare i bambini di tre villaggi.

 

 

discendenti di italiano

 

Pur avendo tre patenti, raramente guido la macchina, e per questo ho goduto  attraversando il deserto roccioso per 15 chilometri, anticipando la Dakar  dei grandi piloti. E’ stata generosa l’accoglienza  da parte di due famiglie di origini vimercatesi (Daorta e Magni) che vivono nella valle di Jaiva. La festa con i bambini mi ha lasciato un poco insoddisfatto notando che pochissimi conoscono Gesù, non sanno canti di Natale ed hanno un volto triste, mancando quella gioia che Lui solo sa donare. Siamo in missione e il lavoro non manca se si pensa che da 40 anni la zona è senza sacerdote. Ma Gesù Bambino  c’è sempre e si è servito di allegri pagliacci per mettere tutti in movimento con un cerchio gioioso. Felici loro e più felici noi.

 

signor Daorta

 

la famiglia Magni

 

 

tre generazioni Magni

 

 

felici nel dare

il copilota

Dakar peruviana

cimitero e chiesa coloniale

cercando fichi d'india

siamo in ritardo

uno e due

il trenino

 

·         Gesù nasce nei presepi dell’ospedale

 

E´stata una sorpresa anche per me il presepe vivente e itinerante  preparato da infermiere e medici, la mattina del 21 dicembre. Invitato a presiedere una celebrazione liturgica prenatalizia, mi sono trovato davanti a San Giuseppe e alla Madonna con un Bambino Gesù che stava tranquillamente succhiando latte dalla mamma. Tutto vero.

 

dolce Madonna

parte la carovana natalizia

L’auditorio era pieno di infermiere, dottori e tecnici che avevano preparato canti e letture, aspettando la venuta di tre Re Magi. La parola di Dio scendeva in un terreno ben coltivato, pronto a spargere il seme in tutti gli uffici e reparti dell’Ospedale. Alle 10 è partita la carovana con in testa l’angelo, al centro Gesù Bambino nelle braccia di Maria con un serio San Giuseppe pronto a proteggerlo, mentre  I Magi chiudevano il gruppo con i loro doni, lasciandosi alle spalle alcuni Babbo Natale che cantavano allegri. Tutto era organizzato per sostare davanti a 30  presepi per un momento di preghiera e di auguri. Come chierichetti avevo due studenti di infermeria che hanno distribuito più di 500 immaginette natalizie sia ai pazienti che ai loro familiari. Ci sono stati tre soste più prolungate perché alcuni reparti avevano preparato letture e preghiere personalizzate, senza dimenticarsi di offrire un rinfresco alla carovana che dava segni di stanchezza. Gesù Bambino alternava momenti tranquilli, piccoli pianti, manine nervose,  sguardi dolci e  dito in bocca, sempre con una  dolcissima Madonna a cullarlo.

Dopo tre ore siamo arrivati all’atrio della zona di emergenza, davanti all’ultimo presepio per ascoltare l’ultimo gioioso canto natalizio e  le parole commosse del Primario, prima della distribuzione di una fetta di panettone. Come sorpresa finale,  mi hanno consegnato due grandi scatoloni pieni di giocattoli e  vestitini per i bambini poveri della parrocchia.

Qualcuno si è lamentato perché la carovana non era entrata in vari uffici e nemmeno nella cucina! Con i miei due studenti - chierichetti ho dovuto ricuperare accolto dal coro dei cuochi, un po’ stonati, ma pieni di allegria. Nei frigoriferi c’erano pronti grossi tacchini per il pranzo natalizio di tutti quelli che avrebbero passato il Natale in Ospedale!

Il Bambino mangia

 

 

Il Bambino dorme

 

felice arrivo dei magi

 

momento liturgico in ospedale

·         Gesù nasce nei presepi del carcere

 

 

 

 

Prima volta in vita mia: essere invitato in carcere a dare i premi per i migliori presepi!

Ce li aveva segnalati una volontaria del gruppo della Caritas che giá aveva preparato tutta una festa natalizia per i 1800 interni delle Carceri di Carquin, piccolo simpatico porto sull’Oceano. Nel programma intenso della vigilia non ero riuscito ad andarci, però avevo mandato i cinque  membri della commissione del concorso presepi parrocchiali. Sono tornati con gli occhi lucidi di stupore e gioia. Lascio la parola a Gustavo.

 

 

 

 

commissione giudicatrice

 

 

 

“Una gradita esperienza: la visita al carcere San Giuda Taddeo. Tutti i sei padiglioni avevano preparato con cura e arte un loro presepe. La mia sorpresa maggiore fu nel notare che non solo avevano fatto il presepe, ma avevano preparato un coro con un repertorio di canzoni natalizie, dando alla nostra visita un tocco di allegria. In ciascuno dei loro canti  lasciavano trasparire dai volti la certezza che la speranza in loro non   si era spenta e che l’avvicinarsi del Bambino Gesù non solo suscitava la nostalgia delle loro case, delle persone amate, ma anche dava la opportunità di riflettere, di pensare ai loro errori per poter  realizzare un cambio nei loro cuori. In ogni  tipico canto  che intonavano si sentiva che il Natale per loro – pur privati della liberta-  non stava passando senza lasciare tracce speciali come l’unirsi tra compagni per programmare un presepe curando con entusiasmo ogni dettaglio per mettere in risalto l’amore e la dolcezza del Bambino Gesù, senza escludere il desiderio di essere competitivi per vincere il concorso. C´è stato anche tutto un susseguirsi di prove di canto perché riuscissero veramente bene, con gli strumenti tipici di ogni regione. Un padiglione aveva un vero e proprio maestro di coro, dimostrando che “volere è potere”, tanto da voler organizzare per il Natale 2012 un concorso di coro internamente al carcere.  Ci sono stati dei presepi che ci hanno impressionato molto, sia per l’estensione (8X2X4) che per i messaggi che trasmettevano, un stimolo anche a noi di fare lo stesso, vedendoli uniti nel loro impegno di fare qualcosa di bello e di originale. Un coro era vestito alla Babbo Natale, un altro aveva costumi e strumenti delle montagne, e un presepe ha messo un angelo vero, vestito di bianco e pieno di devozione, in adorazione al Bambino Gesù, fonte di salvezza e speranza.

Mi auguro che lungo l’arco dell’anno ci siano più iniziative per stimolare gli interni del carcere che soffrono per la lontananza dai loro cari, perché l’Emmanuele cammina con loro, sta sempre al loro fianco, non li abbandona mai e  dà una possibilità per pentirsi e cambiare vita, con una nuova opportunità di bene”.

 

 

 

 

altri premi

 

Martedì 10 gennaio, è toccato a me andare al carcere di Carquin. Aveva ragione Gustavo, valeva la pena, più per ricevere che per dare. già conoscevo la trafila per entrare in un luogo tanto a rischio: segnalare in anticipo la visita, presentare i documenti, farsi aprire i vari cancelli, la revisione fisica per il controllare che non si porta armi, ecc. Ma è l’accoglienza cordiale da parte di tutti che mi ha sorpreso: guardie, assistenti sociali, direttore e soprattutto loro gli ‘abitanti’. Conversazioni serene nella visita ai presepi davvero di grande valore e creatività, frutto anche della collaborazione delle famiglie che da fuori hanno appoggiato con statuette, luci e batuffoli di cotone per la neve degli alberi natalizi e delle montagne.  Hanno ripetuto alcuni canti e hanno posato orgogliosi per le foto ricordo.  Con un po’ di difficoltà siamo entrati anche nel padiglione delle donne per  incontrale mentre partecipavano alla scuola di cucito. Qui i volti mostravano una tristezza per sentirsi lontano dagli affetti, pur mostrando una cordialità. Con emozione ho scambiato quattro parole e dato una benedizione a una ragazza che stava nella cella di isolamento.

Gesù Bambino pensaci tu, mostra a tutti e tutte la tua stella che brilla nelle notti della vita, e puó essere vista anche attraverso le sbarre di un carcere.

 

 

presepe femminile

presepe vincitore

primo premio

novelli pastori

Gloria

accolti con musica

angelo

strumenti andini

Asterischi finali

·         Natale con un gelato in spiaggia

La Messa di mezzanotte alle ore 21, il Bambino posato nella culla, il coro di 70 persone, la predica del Vescovo, la cena con i sacerdoti e seminaristi con il tacchino e il panettone e... un buon gelato italiano D’Onofrio in spiaggia al mattino alle 11, questo è stato il mio Natale 2011.

 

Natale con un gelato

presepe di casa mia

 

gelati a Natale

Notte di Natale

·         Capodanno con tre milanesi

 

 

 

Non sono mancate visite dall’Italia, come Gimmy da Piazza Greco per vedere il campo sportivo  intitolato a Gianni Bortolin, come una ragazza peruviana rientrata da Cannobio per sposarsi in Cattedrale con il suo innamorato italiano e come i tre sacerdoti milanesi con deleghe arcivescovili del nuovo Cardinale Scola. L’ospitalità e Il sole di questo estate locale hanno  sciolto in cordialità tutti il freddo italiano da cui venivano.

 

tre sacerdoti  milanesi della Curia

Jimmy da Greco

squadra di taxisti

·         Don Ambrogio Cortesi lascia il Perù

È un momento delicato e non sempre comprensibile della nostra vita di sacerdoti – missionari. Andata e ritorno da Milano al Perù! La mia esperienza mi dice che si parte felici e si torna con il ‘magone’. E’ una parola rara, che non saprei come tradurre in spagnolo, forse con ‘nostalgia’ o come in portoghese ‘saudade’ o con il più conosciuto ‘mal d’Africa’. Il fatto è che don Ambrogio Cortesi, dopo nove anni a Huacho è rientrato in Italia in attesa che l’Arcivescovo lo nomini parroco a...  Qui la gente ha sofferto, con lui e come lui, i momenti del distacco, mentre si interroga  su come sarà il futuro della parrocchia guidata per quasi 25 anni da sacerdoti italiani, a partire dal fondatore don Giuseppe Noli.

A don Ambrogio ho detto il mio grazie per la generosità che mi ha dimostrato nei momenti difficili per la mia salute nel 2009. L’amico vero si vede in quei momenti.

il sorriso di don Ambrogio

navigando per il Vangelo

capppella di Manzanales

·         Naufragio all’isola del Giglio

Già sono passati 15 giorni, ma occupa sempre la prima pagina dei notiziari televisivi e giornalistici il naufragio della nave Costa Concordia. Confesso che non riuscivo a capire dove fosse capitato il disastro per colpa della pronuncia spagnola che suona come ‘ghighlio’. Per il Perù il bilancio è pesante con un morto e una ragazza dispersa su trenta tra turisti e marinai. Le frasi del capitano sono ripetute e tradotte più volte e non lasciano certo una buona impressione. I genitori della ragazza dispersa sono volati in Italia, appoggiati dalla compagnia peruviana di Lima che l’aveva assunta e girata poi alla nave di Crociera. Speriamo e preghiamo.

 

il naufragio della Costa Concordia.

·         Torri e stadio 70

Finita la parte muraria, ora tocca agli artisti dare il loro tocco  alla Cattedrale. Il lavoro richiede fantasia, capacità artistiche e tecnologiche, antiche e moderne. Già ci guarda dall’alto della torre principale l’angelo del giudizio finale, con la sua tromba. La suonerà nell’anno 2012 o aspetterà ancora un po’?

 

 

 

volando nel blu

 

 

 

Anche lo stadio 70 è  nella fase finale di costruzione, con l’erba che cresce grazie al sole e i venti bambini che hanno inaugurato la “Accademia del calcio della Cattedrale”. Uscirà da qui il nuovo Messi?

 

 

andiamo allo Stadio

 

 

pallavolo

finalisti torneo epifania

piccoli vincitori

 

 

lavori in corso

giovani sportivi

Agraria vince

  

 

il cuoco Felipe

·         Quasi stanco

Confesso che stava un po’ stancandosi la mia mano nello scrivere articoli, ma poi una suora mi ha detto: “Grazie per il libro delle Scintille, l´ho finito in tre notti!”

Si vede che aiuta a dormire tranquilli.

 

Buon anno 2012, con o senza la fine del mondo.

 

 

don Antonio Colombo

Huacho, 22 gennaio 2012

 

 

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