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onda dal peru' n 14

Nel verde con sport e amicizia

Inaugurazione di Estadio 70

Le motivazioni di fondo

 

Il 6 dicembre 2010, il giorno del mio compleanno numero 70, si inizia a costruire Il Campo sportivo denominato ESTADIO 70. Il mio sogno diventa realtà grazie  all’appoggio dell’amico Gianni Bortolin. La targa ricordo dice: “Da Milano, in Italia, la famiglia Bortolin offre ai giovani di Huacho un campo dal tappeto verde  in onore di Paolo Bortolin, un allenatore che spronava i suoi giocatori dicendo  loro di lottare senza arrendersi mai”.

Il tocco religioso spicca con la  gigantografia del  quadro- mosaico che era nella stanza dei miei genitori, dal giorno del loro matrimonio nel 1934.

Vergine della pace, tu sai che io sono nato sotto il tuo sguardo.

 Dopo 70 anni, ti chiedo che con maggior dolcezza

protegga tutta la gioventù di Huacho che giocherà in questo “Stadio 70”,  

così che possano crescere come cittadini e come cristiani,

secondo le linee educatrici di San Giovanni Bosco”.

 

Madonna della Pace

 

Giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, il deserto si è trasformato in un accogliente spazio che è stato inaugurato con una settimana di attività e feste.

manifesto dell'inaugurazione

calcio d'inizio

autorità e sportivi

Le massime autorità in campo

 

Sabato 23 giugno. Alla spicciolata arrivano tutti in  tenuta sportiva per  gareggiare in un quadrangolare sul campo Bortolin per  7 giocatori. Parlo del Sindaco della città, del Colonnello della Polizia, del Capitano del porto e dei sacerdoti della diocesi. Tre ore di puro sport con la possibilità di incontrarsi e dialogare fuori dall’ufficialità. Nessun cartellino giallo, ma assicuro che non si  tirava indietro la gamba quando si era  nell’area di rigore. Il Trofeo 70 è afferrato dai poliziotti che  trionfano sui marinai con una rimonta spettacolare, perchè erano  sotto di tre reti a fine primo tempo. Il terzo posto è per i sacerdoti, lasciando il fanalino di coda al Sindaco che ha giocato venti minuti, con buona tecnica e fiato corto.

Sui campi di pallavolo lotta tutta al femminile con due università, la municipalità e la squadra del minicredito. Pur divise dalla rete, non sono mancati momenti caldi tra le squadre, con schiacciate e salvataggi acrobatici. Il trofeo 70 va al Minicredito, mentre una meritatissima coca cola calma la sete di tutte. La municipalità già sogna la rivincita.

colonnello vincitore

la sfida infinita

i vincitori

tiro a rete

con il sindaco

 

capitano della marina

 

 

polizia, urrà!

la squadra dei sacerdoti

sindaco della città

Trecento bambini felici

 

Nel pomeriggio c’è la festa per 300 bambini arrivati allo stadio con tutti i mezzi. Più di uno gode a rotolarsi nel verde per la prima volta in vita sua, venendo dalle periferie dove domina il secco e arido deserto. Tocca al gruppo teatrale Aquilotti guidare la danza con successo. Lina, una vivace animatrice, riesce, per due ore, a farli correre, saltare, cantare, sedersi e alzarsi come sotto l’effetto di una bacchetta magica. Ognuno riceve un  bicchiere di gassosa e soprattutto un pacchettino di dolci da portarsi a casa felici, grazie anche all’appoggio dello  sponsor Cesare Zucchetti, il cui bisnonno nacque a Cologno Monzese nel 1848!

Lina con 300 bambini

 

ola ola op

Paolo e Cesarino

 

Un maialino, gli scout e la benedizione

Domenica 24 giugno, dall’alba al tramonto. Alle tre di notte, il cuoco ha acceso la legna nel pozzo per arrostire un maialino di 90 chili, per servirlo croccante e profumato a mezzogiorno.

La mattinata è nelle mani di calciatori dagli 8 ai 14 anni. Hanno tutti un’energia addosso incredibile e una voglia di vincere a tutti i costi. Mi hanno sorpreso 6 piccolissimi che si sono dati battaglia per ore sul campo 70, con partita di andata, di ritorno, prima finale e seconda finale e spareggio ai rigori. L’arbitro è contestato dalle mamme della squadra di Fatima e si decide sportivamente di ritornare in campo per la quarta volta. I bambini sono sudati ma ci stanno, basta giocare. Solo la roulette finale dà la vittoria ai piccoli della Cattedrale, con buona pace delle mamme che riconoscono il valore degli avversari. Un piccolo Messi ha segnato il rigore decisivo con freddezza e tecnica raffinata, ponendo la palla in alto nell’angolo destro.

Il maialino è pronto, ma gli invitati non sono venuti: sarà l’unica nota stonata di tutto il programma. Chi c’è, se lo gusta facendo il bis e anche il tris!

Nel pomeriggio arrivano gli scout, gruppo rinato da pochi mesi dopo anni di sonno. Sono loro ad animare il pomeriggio con i giochi super tradizionali sempre coinvolgenti: corsa con i sacchi, strisciare sui gomiti, corsa con il cucchiaino in bocca e la pallina da ping pong, corsa a staffetta con la mela. Si divertono e come, il tifo non manca per nessuno!

Tre coppie di piccolissimi ballerini danno mezz’ora di spettacolo  al ritmo della classicissima danza “la marinera”, un incontro di due innamorati che si cercano, si rifiutano, si sfiorano e si allontanano sempre con grazia, leggiadria e allegria. Tutta da gustare una piccolissima ballerina di sei anni, con qualche passo falso, pur concentratissima, sotto gli occhi di genitori e nonni.

 

 marinera

Arriva l’ora della benedizione con padrini e madrine per ogni campo, seguendo il protocollo locale, con il nastro tricolore e lo champagne, tutto con calma solenne. Vedo pieni di giusto orgoglio i padrini,  Cesar e Riccardo,  che hanno costruito il campetto 71 e soprattutto Medina e Gleny che hanno operato il miracolo di rendere realtà il mio sogno, lavorando un anno intero.

 

taglio nastro

quattro padrini

La Madonna della Pace e la targa a ricordo di Paolo Bortolin sono una occasione per collegarci agli amici lontani che euro dopo euro mi hanno appoggiato. Un leggero vinello riempie tanti bicchierini per il brindisi, mentre ormai scende veloce il sole in un dolce tramonto.

Torno a casa felice, con le scarpe impolverate.

 

maialino arrosto

 

resistere

futuro campione

brindisi

 

dolce tramonto

scarpe stanche

Il giorno piú bello

 

Subito al mattino del lunedì 25 riprende il programma con ospiti davvero eccezionali: gli alunni delle scuole speciali, dai quattro ai trent'anni. Sono circa un centinaio, comprendendo dieci ragazzi seduti nelle loro carrozzine. Daniela, una sensibilissima animatrice, riesce a strappare un sorriso a tutti loro, comprendendo anche le professoresse e le mamme che li accompagnano. Si è vissuto un momento emotivamente intenso quando due piccolissime di 4 anni si sono cimentate in un gioco con sei cerchi colorati posati sull’erba. Aiutati dalle loro maestre ponevano  i loro piedini tremolanti nel mezzo di ogni cerchio cercando di non schiacciare i bordi. Un’impresa titanica per le bimbette,  mentre tutti le incoraggiavano con un tifo da stadio.  Erano quattro scuole che per la prima volta si incontravano, favorendo conoscenza e amicizia tra le direttrici e le professoresse. Sempre incoraggiati da Daniela e al ritmo di musica peruviana, tutti i bambini hanno girato qua e là per il campo in un trenino interminabile. Mi sono improvvisato capo-treno con l’allegria di un nonno in mezzo a tantissimi vivaci nipotini.  Un canto allo Spirito Santo, ricco di gesti e di significato, ha dato a tutti la gioia di tornare sereni alle loro sedi, già dandosi appuntamento per la cioccolattata di Natale. Un bambino continuava a sfuggire alla sua maestra per continuare a correre, felice, per il campo. Anche solo per loro, valeva la pena costruire questo stadio 70.

nonno tira il gruppo

piccolissima ballerina

a denti stretti

stanco!

 

sei cerchi

Verso il gran finale

 

Ogni giorno  gruppi scolastici della città hanno gareggiato a calcio o pallavolo, comprendendo anche i giovanotti delle scuole tecniche professionali, qualcuno con qualche chilo di troppo, ma sempre con entusiasmo.

Una parola se la meritano le pallavoliste dei vari licei cittadini. Tutte hanno un loro allenatore che continuava a dare consigli tecnici e a spronarle agonisticamente. Sono ragazze che hanno già una visione di gioco, snelle e alte per fare le schiacciate anche dalla seconda linea. Tutte i confronti si sono conclusi con gli spareggi con un alternarsi di punti degni di una finale olimpica. Felicissime le vincitrici del collegio Santa Rosa di Sucre.

Il gran finale è riservato ai quattro gruppi giovanili della parrocchia, tutti amici fuori campo, ma scatenati l’uno contro l’altro nella mischia calcistica. Il livello tecnico non è molto alto, supplito dalla foga agonistica, spalleggiata da un nutrito gruppo di tifosi. La spuntano gli scout dopo un duro confronto con i chierichetti di San Domenico Savio, il giovane allievo di don Bosco che univa santità di vita e allegria nel gioco.

Il tappeto verde ha sofferto non poco, ma l’erba tornerà a crescere.

La frase finale del dèpliant dice: “Lo sport serve a creare legami di amicizia”. Qualche passo in avanti si è fatto.

 

schiacciata

pallavoliste vincitrici

 

 

UNA BELLISSIMA AVVENTURA

A Lima per l’esame di italiano

 

“Dopo tre anni di studio, dovete fare l’esame per il Certificato ufficiale”. E’ così che don Antonio Colombo, il Direttore del nostro Istituto di Lingua Italiana San Francesco di Assisi, ci invita a fare l’esame a Lima nell’Istituto Italiano di Cultura.

Ci prepariamo da marzo a giugno, facciamo una revisione di tutto quello che abbiamo imparato, ma abbiamo  tanta paura, perchè non sappiamo come potrebbe essere l’esame. Abbiamo soprattutto paura per  misurarci con gli alunni che studiano nella scuola di Lima, con professori scelti dall’Ambasciata Italiana.

Comunque vogliamo tentare. Si prende contatto  con l’Istituto di Lima e si fissa la data: mercoledì 27 giugno alle 16.00.

Arriva il giorno atteso e andiamo a Lima con un minibus, siamo sette alunni del quarto anno. Veramente abbiamo  tanta paura per fare l’esame, ma il nostro conforto è don Antonio che ci accompagna in questa bellissima avventura.

Arrivando a Lima pranziamo insieme, e poi andiamo all’Istituto. Cerchiamo il nostro nome nella lista di alunni per Esame di Conoscenza... e siamo lì.

L’esame scritto è di sette pagine con un’ora di tempo, mentre piú veloce è la parte orale. Certamente non ci siamo persi, abbiamo risposto tutto quello che abbiamo potuto. Anche Don Antonio è teso, ma continua  a rassicurarci: “Non abbiamo sciupato tre anni, vale la pena provarci”

Era comunque necessario essere valutati per  il nostro livello di conoscenza della lingua italiana e soprattutto trasmettere agli altri alunni di Huacho la certezza che stanno percorrendo un buon cammino per poter conoscere l’italiano.

 

E’ già buio, ma prima di tornare a casa vogliamo liberarci dalla tensione accumulata per l’esame. Facciamo  un giro per il “Parco delle acque”, a poca distanza dall’Istituto e ci lasciamo bagnare dagli spruzzi delle fontane e godiamo i colori, le luci  e la musica. Tutti tranquilli torniamo a Huacho con allegria, riempiendo le quattro ore di viaggio cantando un repertorio vasto di canzoni italiane da Volare di Domenico Modugno  a Rose rosse per te di Massimo Ranieri.

Ecco  alcune parole degli alunni che hanno fatto l’esame.

Italo Bonino - Come professore di università, adesso capisco perchè i miei alunni hanno tanta paura prima degli esami.

Maura Montalvo - Una sfida, abbiamo imparato la lingua italiana ma era necessario una valutazione.

Elzabeta Alva -  Era una esame difficile, ma era necessario per sapere il nostro livello.

Emma Vasquez -  Che meraviglioso momento, sono stata nervosa ma ora sono tranquilla.

Omar Quchiz -  Un esame in più nel mio curriculum. L’Istituto è un ambiente accogliente.

Maribel Fèlix - Davvero sono stata nervosa. Come sempre, don Antonio ci spinge a andare sempre più avanti, nonostante le nostre paure. Per me, è stata una meravigliosa esperienza.

I risultati arrivano dopo cinque giorni: tutti promossi, con due che “dimostrano di possedere una BUONA CONOSCENZA della lingua italiana pari al B” del Quadro Comune Europeo di Riferimento come lingua 2”.

Ora ciascuno di noi ha in mano il Certificato in italiano e la Costancia in spagnolo.  Anche il direttore don Antonio è tranquillo e felice.

                                                            MFR

 

bandiera del Perù

non ha funzionato!

Istituto italiano a Lima

 

Parco delle acque

Con questo articolo di un’alunna, concludo l’Onda 14, sempre dall’Oceano Pacifico, con acque fredde e mosse per la stagione invernale.

Un saluto

Don Antonio Colombo

Huacho 30 luglio 2012

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