Onda italiana | |
Da Huacho a Milano Da casa a casa sono 24 ore, si esce da Huacho in macchina per prendere il volo a Lima dorrmendo fino a Madrid per una notte intera. Quando il tuo orologio segna le dieci del mattino, vedi il sole spagnolo che già ti dice che sono le quattro del pomeriggio, non fai il pranzo perchè già è pronta la cena a Milano. Ho toccato terra all’aeroporto della Malpensa alle 18,10 di martedì 28 dicembre, passando tranquillamente attraverso la dogana prima di gustare la gioia, sempre unica, dell’incontro con la famiglia. Due sono gli ultimissimi ricordi del Perù. Il primo è quello della Notte di Natale (chiamata Nochebuena) con il Bambino Gesù nato tra stupendi canti natalizi andini in una Cattedrale piena di luce e di fede. Il secondo riguarda la benedizione del nuovissimo campo sportivo chiamato “Cancha de los 70”, domenica 26 dicembre alle ore 16. Il Vescovo Monsignor Santarsiero era circondato da 50 giovani calciatori che hanno gareggiato fino al tramonto per conquistare un Panettone Motta. Al centro di un cerchio giallo con un gigantesco numero 70 bianco c’ero anch’io, contento di aver realizzato questo piccolo miracolo a favore della gioventù di Huacho a ricordo del mio 70esimo compleanno. Gesù Bambino davvero non delude mai chi gli scrive una letterina con il cuore. Garantisco di aver scritto direttamente a lui, senza passare per il modernissimo Babbo Natale!
sono a quota 70
la benedizione con il vescovo
la finale per un panettone Motta |
in attesa alla Malpensa
incontro con i piccoli della famiglia
la gioia dell'incontro
ascoltando le ultime novità
ho volato con la compagnia Iberia |
Messa dei Popoli nel Duomo di Milano In Italia si festeggia l’Epifania nel suo vero giorno, il 6 gennnaio, con i tre Re Magi che parlano direttamente del messaggio di luce per tutti i popoli del mondo. sfilata dei Re Magi in Piazza Duomo a Milano Piazza Duomo a Milano con la Galleria Il Duomo di Milano ha accolto, con una Santa Messa solenne celebrata dal Cardinale Dionigi Tettamanzi , le comunità cattoliche del mondo qui arrivate per lavoro. E’ stata una grande gioia per me concelebrare allo stesso altare dove sono stato ordinato sacerdote quasi 47 anni fa. predica del Cardinale Tettamanzi La Santa Messa in lingua italiana ha dato spazio a letture e canti in altre quattro lingue con uno stupendo coro di bambini filippini, un quartetto di cinesi, il Gloria con musica sudamericana, l’alleluia con ritmi africani e preghiere dei fedeli in francese. Non era una Babilonia (una confusione), ma un’armonia degna del giorno di Pentecoste quando tutti proclamavano, in diverse lingue, le grandezze di Dio. Anche tra i sacerdoti c’erano colori diversi, tanto che il mio sguardo si distraeva cercando il nero dell’Africa. C’era un volto di un giovane sacerdote che mi colpiva, tanto più che avevo l’impresione che anche lui mirasse con curiosità nella mia direzione. Al momento dello scambio della pace tutto si risolse: era padre Thomas Banda, dello Zambia, un mio chierichetto di 30 anni fa, ora felicemente sacerdote e studente di teologia a Milano. Una emozione grande seguita subito dall’altra dell’incontro con il Cardinale Tettamanzi che sorridente mi abbraccia dicendo: “ Ah, da Huacho!”. Mi permetto un’ultima distrazione cercando tra gli stendardi quelli del Perù e vedo quello del Divino Niño Jesùs e quello del Señor de los Milagros, circondato da quattro membri della confratrernita milanese, con il loro abito viola e bianco. Al centro di ogni Messa c’è il momento carico di mistero della consacrazione quando nel silenzio totale delle 8000 persone presenti il Cardinale dice: “Questo è il mio Sangue, sparso per voi e per tutti…” Crollano tutte le barriere e una umanità nuova e unita nell’amore nasce ancora una volta: questo è il Natale vero. coro di bimbi filippini Resterà poi spazio per una stupenda danza religiosa indiana e soprattutto la corsa di cento bambini verso il Cardinale che li accoglie con uno stupendo sorriso, dialogando con loro più con gli occhi che con le parole. l'abbraccio dei bambini
Nella predica non aveva dimenticato le fatiche di chi emigra, le difficoltà di inserirsi, i problemi di chi accoglie, lo stesso dramma vissuto da Gesù fuggito in Egitto, ma tutto quella sera parlava di speranza perché la stella dei Magi continuava a brillare anche nel cielo grigio e piovoso di Milano. In sacrestia parlo in africano con padre Thomas che mi racconta la sua storia e soprattutto i suoi sogni di laurearsi in teologia pastorale per tornare in patria sempre nel nome di quel Vangelo che unisce i popoli. Soffre un po’ il freddo, ma non si è spento il sorriso che illumina il suo volto. Quattro parole anche con il Cardinale che tanto ricorda la sua visita a Huacho nel luglio del 2008 con la sfilata verso la cattedrale e la Messa a Huaura per la Madonna del Carmine. Anche la sua benedizione privata a me e a mia sorella si apre agli orizzonti del mondo, non solo al “mio” Perù ma anche al Mozambico, prossima meta di Suor Dalmazia.
i cento colori del mondo |
la confraternita del Señor de los Milagros di Milano
sguardi dolci di bambini bambina cinese P. Tomas Banda dallo Zambia danze indiane don Antonio ed il Cardinale
foto di famiglia con suor Dalmazia una famiglia eritrea |
Giornate senza sole Nessuno ne ha la colpa, ma certo il salto è grande non solo di sei ore sul fuso orario, ma di tanti gradi di diversità passando dai 27 sulle spiagge di Huacho a meno due delle notti milanesi. Solo dopo 13 giorni in Italia ho visto il sole sbucare per poche ore attraverso una nebbia fitta. Ho comperato l’ombrello per la pioggia, ma mi manca ancora la neve, tranne quella che copre tutta la catena del Monviso in Piemonte. pallido sole dopo 13 giorni Tutto questo non impedisce la celebrazione della Santa Messa nelle parrocchie di San Carlo in Seveso Altopiano, di San Cornelio a Cerro Maggiore, San Martino in Greco a Milano, San Giorgio di Casatenovo, San Giuseppe di Cologno Monzese, Loreto di Fossano e sant’Antonio di Ello.
La fede non manca come l’incontro con tanti e tanti amici. Unico rischio è di non riuscire a mantenere la dieta… Non corro certamente il rischio di dimenticare il Perù o Huacho, non solo perché devo parlarne in predica o negli incontri con gli amici, ma anche per i tanti peruviani che ci sono a Milano. Sono andato a trovare Miluska, infermiera all’Ospedale di Melegnano e ho parlato della Hermandad di San Bartolomeo con il papà di Cecilia, da anni residente a Milano. In Duomo sono andato a cercare la statua in marmo di San Bartolomeo e davanti a lui mi sono fermato per alcuni minuti a pregare. Non ha il coltello in mano e la sua pelle scorticata è come una sciarpa che avvolge il suo corpo, lasciando intravvedere tutte le nervature di questo stupendo testimone di coraggio e fede. Il suo volto ha una serenità incredibile, proprio come quello della statua della Cattedrale di Huacho. Mi piace anche dove questa statua è collocata, non su un’altissima guglia, ma all’interno stesso del Duomo accanto a quell’unica porta laterale aperta. Se entri, ti dà il benvenuto, se stai per uscire sembra proprio che ti dica: “Vai tranquillo per le strade del mondo, Gesù ti accompagnerà come ha fatto con me”.
San Bartolomeo a Milano ed a Huacho Saluti italiani
Don Antonio Colombo
Milano 17 gennaio, festa di Sant’Antonio abate
P.S. Sta per andare in stampa il libro “Scintille dal Perù”.
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tra le nebbie sullo sfondo il Monviso innevato
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