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di don Antonio |
Onda dal Pacifico
n. 7
Maggio 2011 |
Il ritmo di un libro
Commenti
cardinalizi e no
Uno vive una realtà e desidera mettere per
iscritto la sua esperienza. Servirà a qualcuno?
Più di mille copie del mio libro “Scintille dal
Perú ” stanno circolando nel mondo e ricevo lettere
interessantissime.
Le riassumo nella frase di Giuliana: " L’ho
quasi imparato a memoria e mi sono mossa sul tuo ritmo: doloroso e
felice secondo le situazioni".
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CARDINALE DIONIGI TETTAMANZI
Reverendo e caro don Antonio,
ti ringrazio del
dono del tuo libro “Scintille dal Perú", arricchito dalle fotografie di
tua sorella Rosy e dalle impressioni di viaggio delle tue sorelle Suor
Dalmazia ed Ermanna. Lo leggerò volentieri, e sono certo che queste
pagine mi parleranno non soltanto della ricchezza spirituale e umana del
popolo peruviano, che ho avuto modo di conoscere nel corso del mio
viaggio in quelle terre, ma anche della tua fede e del tuo generoso
impegno missionario.
Sempre unito nel ricordo e nella preghiera, ti
auguro di cuore gioia e pace nel Signore e su te invoco la Sua
benedizione.
Con affetto beneaugurante e
orante
+ Dionigi, arciv.
Milano 4 aprile 2011 |
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CARDINALE CARLO MARIA MARTINI
Il Cardinale Carlo Maria Martini
ringrazia don
Antonio e le sorelle per il dono della pubblicazione Scintille dal Perú:
articoli che ricordano e tengono vivo il desiderio della missione.
In unione di
preghiera di cuore benedice.
+ Carlo Maria Martini
Gallarate, 9 marzo 2011 |
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CARDINALE GIANFRANCO RAVASI
Grazie, cara sig.ra Ermanna, per la Sua attenzione e per il libro
“Scintille dal Perú” che leggerò con gusto. Porti il mio saluto e il mio
augurio più vivo a don Antonio.
Con simpatia e con la
benedizione di Dio.
+ Gianfranco Card. Ravasi
Vaticano 3 marzo 2011 |
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CARDINALE GIOVANNI SALDARINI, Arcivescovo
emerito di Torino
Non ha fatto in tempo!
E’ morto il 18 aprile a Milano, lasciando il mio
libro sul tavolo.
Ero andato a trovarlo nella sua casa in via
Montenapoleone alla fine di gennaio 2011. L’ho incontrato avvolto nel
silenzio causatogli dalla sua malattia che da anni viveva con estrema
serenità e dignità. Mi ha riconosciuto? Non so, a me bastava averlo
visto e aver scambiato quattro parole con Bianca, sempre gentilmente al
suo fianco.
Proprio il Cardinale Saldarini aveva fatto la
presentazione del mio primo libro di Kafue sull’Africa del 1986,
scrivendo: ”Don Antonio Colombo è un tipico sacerdote ambrosiano con in
più una forte capacità di osservazione e una voglia notevole di
scrivere. Con il suo stile, per nulla ricercato, ma lineare e incisivo,
fa vivere il lettore come se ne fosse un attore partecipante”.
Cercherò di essere fedele a queste sue parole,
unite a quelle d’incoraggiamento per essere "professore di Sacra
Scrittura" ai fedeli: “Antonio, non c’è bisogno di esperti, ogni parroco
spieghi la Parola di Dio! Tocca a te!”
Dopo l’esperienza di Milano Greco e di Seveso
Altopiano, anche qui a Huacho ho iniziato a leggere, pagina dopo pagina,
la Bibbia, ogni lunedì, per novanta minuti, con 22 parrocchiani.
Sono sicuro che dal
cielo mi manda la sua benedizione. |
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MONSIGNOR GIOVANNI GIUDICI, Vescovo di Pavia
Caro don Antonio,
ricevo il
simpatico volumetto con il quale comunichi le tue riflessioni dal Perú.
Ti ringrazio per l’iniziativa e per il desiderio di comunicazione che ti
anima. E´una gioia per noi, rimasti in Italia, scorrere le pagine che
narrano dello svilupparsi della missione e che ci mettono al corrente
delle iniziative di un fratello nella formazione e nella condizione
sacerdotale.
Ti auguro ogni
bene nel Signore e ti assicuro la mia preghiera, come sono certo che tu
farai per me.
Con viva
cordialità,
+ Giovanni Giudici
Pavia, 7 marzo 2011 |
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MONSIGNOR ANGELO MASCHERONI, Vescovo
ausiliare di Milano
Don Antonio carissimo,
ho appena terminata
la lettura del tuo volume “Scintille dal Perú” … complimenti e grazie:
un mondo diverso, sempre ecclesiale, nel quale si manifesta la Chiesa e
l’opera dei preti, che si sono donati al Signore Gesù, per un ministero
di dedizione e donazione.
Grazie ai molti che hanno collaborato con te e
ancora oggi danno tempo per la comunione, la collaborazione e la
corresponsabilità.
Si respira aria di Chiesa nel leggere il tuo
volume. Ringrazio pure il tuo Vescovo che è così umano e così cristiano.
La tua ‘fantasia’ continui ancora, oltre il limite dell’età e della
malattia a portarti a ‘invenzioni’ sempre nuove, anche per capire e
discernere nelle diverse culture quanto sia il buono da promuovere, il
bello da salvare.
Ed ancora il tuo entusiasmo continui ad
accompagnarti verso la promozione dell’uomo, così che tutti vedano come
il Vangelo non è per nulla contrario, ma che tutto e tutti promuove
verso il meglio: Gesù Signore è venuto a salvare il mondo, non già a
condannarlo!
Ed ho letto con molto piacere la tua
pubblicazione, anche perché la mia attuale domestica è peruviana, di
Lima; quindi mi trovo molto in sintonia con quanto tu dici, tu scrivi,
tu commenti!
Grazie ancora: che il buon Dio ti protegga, che
la Vergine Maria ti accompagni, che S. Antonio ti sia vicino, che i
santi peruviani donino presenza e preghiera al tuo ministero.
Stammi bene e prega per me: sono nell’82° anno
di vita, nel 59° anno di sacerdozio e nel 21° di episcopato.
Stima e cordialità
fraterna ed orante.
+ Angelo Mascheroni
Milano, 20 marzo 2011 |
Post scriptum: Monsignor Angelo Mascheroni è
stato il mio primo padre spirituale nel Seminario di Seveso nel 1953! |
GIULIANA CACCIA, da Cerro Maggiore
Caro don Antonio,
puoi immaginare
quale gradita sorpresa sia stato il tuo libro “Scintille dal Perú", con
dedica. Grazie di cuore! L’ho letto con avidità e piacere. In questo
luogo d’immobilità è entrata una ventata benefica, ricca di amicizia che
mi ha condotta in tutti i luoghi dove tu sei stato e dove sei ora, con
lo spirito che ti contraddistingue, missionario e sacerdotale.
L’ho quasi imparato a memoria e mi sono mossa
sul tuo ritmo: doloroso e felice a seconda delle situazioni.
In questi anni, come probabilmente sai, ho avuto
in casa più di una persona proveniente sia da Lima che da Huacho, ma
nessuna ha voluto dettagliarmi sul modo di vivere e sui veri problemi
che a volte crediamo di sapere, ma non sono sempre diretti perché
vengono filtrati dai mezzi di comunicazione. Manca inoltre quel
sentimento spirituale che tutto comprende e che tu hai saputo
trasmettermi. Ogni avvenimento è pieno di Grazia, sia umana che divina e
nasconde la preziosità della sofferenza tua e della tua gente. Qualche
accenno mi ha portata ad esserti vicina con gioia, con dolore ma sempre
con autentica partecipazione.
Con il filo rosso dell’amicizia che
impercettibilmente ci lega dagli anni giovanili,
ti abbraccio in
“stile peruviano”.
Giuliana
Cerro Maggiore 20 aprile 2011 |
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Pasqua alle
spalle
La settimana santa, si dice, è il modello per
tutte le altre cinquantadue settimane dell’anno. Così deve essere e così
cerco di vivere conservando nel cuore le svariate impressioni della
Pasqua 2011 di Huacho.
Mi é passato il dolore al collo, dopo tante e
tante ore nel confessionale nuovo, sempre nella stessa posizione
d’ascolto sulla parte sinistra. E’ una dolce fatica ascoltare,
consigliare e assolvere, cercando a volte di asciugare lacrime,
risvegliare la coscienza, godere di anime belle (ce ne sono!),
condividendo il cammino di fede con ogni penitente.
sguardo d'angelo
Ho gustato la naturalezza e vivacità del gruppo
teatrale che ha presentato la vita di Gesù nel nuovo centro commerciale
Plaza del Sol, in un piccolo anfiteatro circondato da negozi. Vi
assicuro che per più di un’ora nessuno dei 500 spettatori ha tolto gli
occhi dagli attori o si è allontanato per andare a comprarsi un gelato o
un paio di scarpe. La stessa partecipazione corale si è ripetuta in tre
piazze, una scuola e in un carcere. Cinque giorni di repliche
spostandosi a fino a 60 km verso le montagne o lungo la costa. Tutti
stanchi ma felici, dal bambino di quattro mesi fino al giovane Gesù,
studente universitario e giornalista televisivo.
pesa tanto
giovanissimo attore
sul Calvario
La liturgia continua ad avere due centri: la
chiesa e le strade, una in continuità con l’altra. La Domenica delle
Palme l’asinello con groppa Gesù parte dalla Piazza, entra nella
Cattedrale per la Messa per poi riprendere il suo cammino lungo le
strade per ore e ore, prima di riposarsi di nuovo nella Chiesa.
Il giovedì Santo riunisce i sacerdoti con il
Vescovo per la Messa Crismale del mattino e tutti i fedeli alla sera per
la Cena del Signore con la lavanda dei piedi. L’Eucaristia è racchiusa
nel Sepolcro per l’adorazione notturna, mentre 200 fedeli visitano le
sette Chiese della città senza dimenticare i due ospedali, fino alla una
di notte.
via Crucis all'ospedale
con chi soffre
stai tranquillo, bambino
visita a 7 chiese
Così il Venerdì Santo s’inizia a mezzogiorno con
il commento alle “Sette Parole” di Gesù in Croce, si svolge tutto il
rito della Passione e adorazione della Croce, e poi si stacca Gesù dalla
Croce, per metterlo nell’urna del Sepolcro e portarlo a spalle per la
città tra un fiume di gente, fino e oltre mezzanotte. La Madonna
Dolorosa e San Giovanni accompagnano la processione.
Il Sabato Santo è avvolto nel silenzio,
risvegliato tiepidamente dalla Veglia pasquale che con i suoi ritmi
lenti non riesce a toccare i cuori, nemmeno con il fuoco nuovo,
l’accensione del Cero e il canto dell’Alleluia.
La Pasqua ha tutto un altro ritmo a partire
dalle quattro del mattino con la Messa dell’aurora. E’ proprio questa
“Messa del Gallo” che risveglia tutti, con l’annuncio della
Resurrezione. E´ la statua trionfante di Cristo Risorto che esce dalla
Cattedrale ai primi raggi del sole per trasmettere il saluto di pace e
di gioia, incontrando la Vergine Dolorosa ormai con il suo manto di un
bianco stupendo, San Giovanni avvolto in un verde - primavera e un San
Pietro in pompa magna, che ha lasciato alle spalle la sua notte di
paura. L’entrata di tutte e quattro le statue nella piazza principale e
poi nella Cattedrale mi ha trasmesso un brivido di commozione e gioia.
Si deve essere accorta di questi miei sentimenti una signora anziana che
mi ha detto, lì nella piazza: “Padre Antonio, ora sì che è Huaciano!”
Sono qui da tre anni e mezzo.
con serietà
ragazzi
aspettando il Cristo Risorto
Gesù con il Cireneo
Madonna Ausiliatrice
Lunedì di Pasqua qui non c’è, ma l’abbiamo
festeggiata con la Famiglia Italiana con tanto di Colomba e di piccoli
uova di Pasqua, senza dimenticare il 25 aprile con il canto di “O bella
ciao” eseguito da alcuni alunni della sempre viva scuola di Italiano.
o bella ciao
pani dolci di pasqua
crostata all'italiana
colomba e uova
Il
taglio della torta è stato fatto dal nuovo parlamentare Manuel Zerillo,
felice con i suoi 25.000 voti di preferenza.
a sinistra il parlamentare Zerillo
Il Vescovo ha dato vita a un
martedì di
“pasquetta” con tutti i sacerdoti portandoli in pieno deserto,
trasformato in un’oasi di verde con tanto di laghetto e campo di calcio
di un verde smagliante. Qualcuno ne ha approfittato per una cavalcata.
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tutto è finito
centro commerciale
con l'attore interprete di Gesù
la
Maddalena
Giuda
tutti attenti
domenica delle palme
palme
esce dalla Cattedrale
Dolorosa in nero
Dolorosa in bianco
Alba di risurrezione
con san Pietro
con sua Mamma, felice
danzando per Lui
San Giovanni
angioletti vivaci
laghetto nel deserto
verde nel deserto
cavalcata pasquale |
Papa
“Peruviano”
Sono stati tanti a svegliarsi alle tre di notte
per sintonizzarsi con Piazza San Pietro per la beatificazione del Papa
Giovanni Paolo II. Cinque canali televisivi del Perú offrivano questo
collegamento in diretta, a prova tangibile del desiderio della gente di
vivere questo momento unico. Lo sentono come il loro Papa, a ricordo
indelebile delle due visite nel 1985 e nel 1988. Soprattutto nella prima
si era fermato una settimana e aveva toccato tutte le città, compresa
Ayacucho scossa dalla guerra civile.
con un'indigena
Un uomo mi ha mostrato con orgoglio un
portachiavi consumato dagli anni: “Me l’ho ha dato personalmente il
Papa, mentre lo servivo nella Nunziatura di Lima nel 1985. Sempre lo
tengo con me”. Almeno cinque membri del consiglio pastorale hanno alzato
la mano per dire: ”Sì c’ero anch’io tra i due milioni di persone che
hanno ascoltato le parole del Papa a Lima. I piedi affondavano nella
sabbia del deserto, il sole scottava ma la gioia era grande nel vederlo
con noi, così da vicino!”.
Con la sua inconfondibile voce forte e
appassionata disse: “Costruite un Perú più fraterno e riconciliato,
costruite un Perú più giusto, costruite un Perú senza violenza,
costruite un Perú più umano dove il mistero di ogni uomo sia vissuto
alla luce del mistero di Dio. Io sono felice, siatelo anche voi!”
In una lingua locale l’hanno chiamato: “Il Papa
è ciarapa” per indicare come lo sentivano come uno di famiglia.
In Piazza San Pietro c’era Emperatriz, una
huaciana, a rappresentare tutti noi.
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Il Papa a Lima
incontra la gente |
Tre nuovi
diaconi
E’ sempre un’allegria vedere che giovani vite si
consacrano a Dio, è come quando nasce un bimbo e si dice che “Dio non si
è stancato dell’uomo ma ha fiducia in lui”.
Tre sono stati i seminaristi dai 25 ai 30 anni
che si sono prostrati al suolo nella Cattedrale di Huacho domenica 15
maggio: Ebert Carranza, Rommel Colonia e Harvey Rojas. Mi sono chiesto
“Che cosa staranno pensando in questi quindici minuti di litanie, lì
soli con se stessi e un tappeto pieno di polvere? Si alzeranno per dire
un sì o si alzeranno per andarsene via? Ci hanno pensato bene, con tutto
quello che si dice e si sente dei sacerdoti?”.
minuti per decidere
Si sono alzati e hanno risposto con voce forte e
decisa: “Presente”. I loro genitori erano in prima fila con in mano la
dalmatica e la stola (i nuovi vestiti di un diacono), pronti a darli ai
loro figli che lasciavano la casa per un cammino pur sempre misterioso.
A stemperare la tensione c’era la sorellina di Harvey con i suoi grandi
occhi spalancati per non perdere nessun particolare della lunga
cerimonia.
Ho notato la gioia serena del Vescovo che vede crescere i
suoi collaboratori, ricompensandoli delle tante fatiche che spende per
le vocazioni costruendo seminari nuovi e cercando in tutto il mondo
validi formatori.
giuramento dei diaconi
Una foto con loro non me la lascio scappare
perché i loro sorrisi e la loro gioventù mi fanno bene.
sorrisi contagiosi
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distribuendo la comunione
ciao, fratello diacono
Vescovo sereno
festa per i neo diaconi
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Febbre elettorale
Si avvicina il giorno del ballottaggio e
s’inseguono le inchieste sulle intenzioni di voto verso Ollanta Humala
Tasso che aveva 31% e Keiko Fujimori Higuchi con il 23%. E’ come una
corsa ad ostacoli tra i veri o presunti scheletri negli armadi dei due.
Per Ollanta, militare in congedo, pesa un tentativo di colpo di stato da
parte di suo fratello nel 2005, e i legami con il Venezuela, mentre la
giovane Keiko sente il peso del cognome, con tutto il bene e il male dei
governi gestiti da suo papà Alberto Fujimori fino al 2000.
Ci sono poi le frecciate dell’uno contro
l’altra, con qualche nota stonata e gli schieramenti a favore o contro
da parte delle varie personalità politiche, culturali e anche
televisive. Sostanzialmente un gioco democratico regolare, mentre noto
tanta gente che non ha voglia di votare né per l’uno né per l’altra,
anche se questa tendenza al voto bianco o nullo non sembra possa
prevalere.
Passando ai numeri, il candidato Ollanta ha
sprintato in avanti nei primi quindici giorni, distanziando la rivale
anche di otto punti, ma poi la tendenza si è invertita fino a un
pareggio tecnico a quota 40% per ciascuno. A quindici giorni dal voto le
percentuali a favore di Keiko sono del 51%, mentre Ollanta si piazza al
47%. Resta sempre il dubbio sul valore obiettivo delle inchieste stesse,
come si rivela anche dalle scelte “politiche” dei vari canali televisivi
e dalle catene dei giornali.
Di grande importanza sarà il confronto diretto
in TV di domenica 22 maggio, prima del ritorno della “legge secca” nei
giorni attorno alla votazione finale di domenica 5 giugno. |
Ollanta Humala
Keyko Fujimori |
Costruendo un
oratorio
Non ho più l’età per giocare al pallone ma posso
sempre insegnare agli altri a correre dietro una palla in allegria e
amicizia.
Il campetto in cemento “anni 70” ha bisogno di
essere affiancato da un altro, che chiamerò “anni 71” e da un terzo con
tappeto verde. Qualche soldino italiano mi permette di trasformare i
sogni di tanti ragazzi in realtà. Così si mette in opera un caterpillar
per spianare il terreno sabbioso, mentre si cerca l’acqua da un canale
d’irrigazione e si fanno le pratiche per allacciarsi alla rete comunale.
C’è da mangiare un po’ di polvere per seguire i lavori, mentre un gruppo
di operai può guadagnare qualcosa per la loro famiglia, anche questo è
opera sociale.
Una scuola elementare ha già approfittato del “campo 70”,
senza troppe storie per la mancanza di altre attrezzature; una giornata
al sole, lontani dai libri, li ha riempiti di sudore, di amicizia e
allegria.
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numero magico
verso il campo 71 |
Le torri
partono dal basso
Dovranno svettare fino a venticinque metri
d’altezza, mentre adesso sono ancora sotto di 5 metri. Parlo delle tre
torri che completeranno la Cattedrale, ricostruendola a quarant’anni dal
terremoto. Lo sguardo vigile della Polizia locale ha allontanato le nubi
d’invasioni sindacali violente. Si sta costruendo sulla sabbia, non
dimenticando la parabola del Vangelo che invita a rafforzare le
fondamenta se non si vuole essere “stolti” e imprevidenti davanti a
sempre possibili scosse di terremoto. Un giovane architetto italo -
discendente sta curando i disegni tecnici e la realizzazione con una
quindicina di operai, che saranno impegnati altri due mesi, almeno.
Quanto ferro deve essere intrecciato e piazzato prima di ogni gettata di
cemento armato, perché le fondamenta possano reggere le alte torri e il
futuro vibrare delle campane!
Le varie processioni della Settimana Santa hanno
faticato non poco, ma ora sono le spose a soffrire di più i disagi dei
lavori in corso. Non sanno mai per quale percorso alternativo possano
sfoggiare i loro lunghi strascichi bianchi!
intrecci solidi
tondini di acciaio |
base della torre principale
colonne della cripta
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E’ arrivata
la nave con l’ecografo
Se un lettore vuole fare una piccola ricerca in
questo sito ww.sullarcadinoe.it, troverà alla “Scintilla 27” del
6 marzo 2010 un articolo sulla farmacia parrocchiale, con la foto della
dottoressa Liliana mentre guarda, un po’ stupita, un ecografo
“antidiluviano”. La sua non è stata una ‘promessa da marinaio’
nell’impegnarsi a trovare qualcosa di meglio. Cerca qui, domanda là,
senti un amico, cerca un’occasione, lancia un messaggio … fino a vedere
il sogno trasformato in realtà. L’ultimo passo è toccato alla nave che
con un viaggio di un mese è partita dal porto Genova con rotta verso
l’Oceano Atlantico, il Canale di Panama e l’Oceano Pacifico giù fino al
porto di Lima. La collaborazione tecnica di Angelo dell’Operazione Mato
Grosso ha fatto depositare il prezioso pacco direttamente nella farmacia
parrocchiale. Nell’agitazione gioiosa di aprire sembrava mancasse un
filo di collegamento essenziale, trovato in un altro pacchettino. Un
giovane medico ha ricomposto i pezzi e la macchina è già in funzione con
i primi pazienti che hanno il loro stomaco “ecografato”.
Liliana e il vecchio ecografo
Mi dicono di non fare nomi, seguendo il Vangelo
che dice: ” Non sappia la sinistra ciò che fa la destra, tutto è sotto
gli occhi dolci di Dio Padre”.
Un infinito grazie da parte del Vescovo, del
direttore sanitario, di Zoila, dei pazienti e da me verso tutti gli
amici di Cerro Maggiore e dintorni che hanno dato una mano generosa.
Prima o poi anch’io potrò fare il mio check-up
in casa.
La nave non è arrivata solo con l’ecografo, mi
ha portato tanti libri per la scuola d’italiano e soprattutto tre
magnifici quadri, dono di Carlo, un amico conosciuto in ospedale,
l’amico del letto accanto. Con lui ho mangiato uno squisitissimo
coniglio nostrano a febbraio e ora godo delle sue opere d’arte, della
scuola dei mobilieri di Giussano. Sono tre crocefissi in legno poggiati
su raggiere di fiammiferi, collocati su uno sfondo verde e raccolti in
delicate cornici color nocciola.
L’amicizia continua.
Con un saluto a tutti.
Don Antonio Colombo
Huacho 24 maggio 2011, festa della Madonna
Ausiliatrice
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aprendo con gioia
ecco il nuovo ecografo
dono di Carlo |
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di don Antonio |