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PRESENTAZIONE DEL LIBRO " SCINTILLE DAL PERÚ" |
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Martedì 22 febbraio ore 20.30 presso il "Centro don Vittorio Branca" CERRO MAGGIORE (MI) - Via San Carlo verrà presentato il nuovo libro di don Antonio COLOMBO " SCINTILLE DAL PERÚ" Casa Editrice “Longe Prospicio” - Milano pagine 144 con 32 foto, costo: € 5
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Quando due persone s'innamorano, si dice a volte che: “E' scoccata la scintilla”. E questo libro, scritto da don Antonio Colombo, classe 1940 e missionario “Fidei donum” della diocesi di Milano, contiene moltissime storie d'amore. Ogni scintilla, così si chiama ogni capitolo, ne racconta una. La cosa più bella è che sono tutte vere. I protagonisti sono lui stesso e i nuovi fedeli che ha incontrato in Perù. Se non fosse nato per fare il sacerdote, Don Antonio avrebbe potuto fare il giornalista, o forse, come si dice oggi, il blogger. I suoi occhi buoni e profondi, come quelli di mamma Giuditta, e color del mare, come quelli di papà Noé, tutto vedono e comprendono. Il suo cuore custodisce ogni ricordo e lui ama raccontare. La sua innata capacità comunicativa e la prosa fluente fanno il resto. E così il lettore lo segue, senza stancarsi, fino alla fine di queste pagine che raccontano i primi tre anni di missione nella diocesi di Huacho, in Perù. Tre anni in cui gli è capitato di diventare addirittura viceparroco della cattedrale e di amministrare le cresime, proprio come un vescovo. Poi è cappellano negli ospedali e nelle carceri. Insomma, a metà strada tra il cardinale Tettamanzi e don Gino Rigoldi. Inoltre, a Huacho don Antonio ha dovuto “dimenticare” le benedizioni natalizie delle case e imparare invece a stare sveglio fino alle 4 di mattina per celebrare la “Messa del Gallo” nel giorno di Pasqua. Vulcano di idee, il sacerdote ha poi messo in piedi un corso di italiano e resuscitato nel vero senso della parola la redazione del giornale parrocchiale. Non poteva mancare, inoltre, il sostegno allo sport per i giovani con la costruzione del “campo sportivo 70”. Ci sono stati però anche momenti drammatici, come quelli in cui ha accompagnato il vescovo di Huacho, mons. Santarsiero, a fare da mediatore durante gli scontri tra operai e forze di polizia nella protesta per la crisi della fabbrica di zucchero di Andahuasi. Quando si è innamorati, capita di aspettare e aspettare a lungo che il telefono suoni. E Don Antonio ha dovuto aspettare tre anni la telefonata che dalla diocesi di Milano lo informava della sua nuova destinazione in Perù, dopo 21 anni in Italia. Don Antonio è ottimista. Come lo era Raoul Follereau che lui ebbe la fortuna di incontrare dal vivo, nel 1958, in una sua visita al seminario di Venegono. “Con piccoli gesti si possono salvare milioni di persone”, amava dire l'angelo dei lebbrosi. Don Antonio dice che il Crocefisso è la forza e la gioia dei missionari. Quando recita il rosario cambia lingua a ogni decina. “La prima in latino, ricordando Casatenovo (il paese della prima Messa) e Cerro Maggiore (la prima destinazione), la seconda in inglese per i tanti amici sparsi nel mondo, la terza in ciniangia per l'Africa, la quarta in italiano per le tre parrocchie che mi hanno accolto al mio ritorno e la quinta in spagnolo per il Perù”. Aspettiamo ancora altre scintille da Huacho. Sono contagiose: fanno venir voglia di prenotare l'aereo e di andare in Perù.
Giovanna Maria Fagnani (giornalista del “Corriere della sera”) |
La copertina Una foto della baia di Huacho con l'Oceano Pacifico, con i pescherecci. Si nota il deserto che lambisce la spiaggia e le strade d'accesso con le case appollaiate sulla collina. Tre foto illuminano di sorrisi l'ambiente.
Nella controcopertina a sfondo azzurro, il logo del sito con un veliero che solca l'ignoto guidato da una immensa luna, disegnato da Rudy Crisostomo. |
LIBRI PUBBLICATI |
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edizioni EMI - Bologna 1986 |
edizione "LONGE PROSPICIO - Milano 2002 |
edizione "LONGE PROSPICIO - Milano 2005
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don Antonio con i suoi libri |