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SPIGOLATURA da MAUA N. 8
   

Febbraio 2012

 

Il giorno 3 febbraio, ho celebrato, con gioia intensa e riconoscenza al Signore, il primo anniversario del mio ritorno in Mozambico. Ogni giorno lodo il Signore per questo grande dono.

Domenica 4 febbraio.

Pur non essendoci il sacerdote per la celebrazione della Messa, essendo andato in una cappella di villaggio, i cristiani si radunano per la Celebrazione della Parola  che si svolge con la stessa solennità con cui si celebra l’Eucaristia.

Questo si verifica in media tre domeniche al mese. La celebrazione è presieduta, a turno,  dai laici e laiche animatori e animatrici della parrocchia, che vanno all’altare processionalmente come avviene con l’entrata per la Santa Messa. E, eccetto la Consacrazione propria del sacerdote, tutto si svolge secondo la liturgia del giorno, con accompagnamento di canti a cui partecipa tutta l’assemblea con grande vivacità. L’omelia é sempre fatta a due voci: Vangelo e prima Lettura a chi presiede. La seconda Lettura è spiegata in genere da una donna, che, seguendo lo stile della comunicazione orale macua, alterna un annuncio con un brevissimo canto che ne fissa i contenuti.

            Interessante è il “dopo celebrazione”, il classico momento degli avvisi che non manca mai in nessuna occasione al quale segue il momento atteso delle presentazioni delle persone che hanno qualcosa da dichiarare alla Comunità.

            Ogni domenica si presentano alla Comunità persone che per motivo di studio, lavoro od altro, sono venute ad abitare a Maúa. Di fronte a tutta l’assemblea, si presentano, mostrano le credenziali della parrocchia di provenienza, spiegando la loro situazione ecclesiale: catecumeni che si preparano al battesimo, battezzati in regola per ricevere i sacramenti... Poche parole e un battimano di benvenuto.

            Si presentano all’altare anche fedeli per sciogliere un voto fatto in un momento di difficoltà. Oggi si è presentata una nonna con tre nipotini orfani. Racconta che, dopo la morte della figlia, madre dei tre piccoli, questi, uno dopo l’altro, si ammalarono gravemente, tanto da temere di perdere anche quei bimbi che la figlia le aveva affidato. Fece allora il voto e i bambini guarirono. Questo era successo un anno fa e solo ora scioglieva il voto di offrire al Signore il suo obolo, essendo riuscita a vendere una latta di granoturco... L’offerta è posta in un cestino e la persona che scioglie il voto riceve una benedizione con l’imposizione delle mani sul capo.

            Questo 4 febbraio riserva un’altra novità. Fra le sorpresa generale, l’animatore chiama all’altare il Pastore di una setta. Il pastore, una persona distinta, abituata a parlare in pubblico, con molta semplicità, spiega che era stato il Fondatore della “Chiesa di Cristo” a Maúa, ma che, a contatto con i cattolici della comunità aveva capito che il Gesù della “sua Chiesa” non era il Gesù del Vangelo, per cui dichiarava pubblicamente la sua avvenuta dimissione e chiedeva di poter entrare nella Chiesa cattolica, percorrendo il cammino catecumenale richiesto.

10  febbraio: ci giunge la notizia che il villaggio di Eruru, per causa dell’invasione  degli elefanti, che distruggono i raccolti e arrivano anche dentro il villaggio in cerca di granaglie, hanno abbandonato la zona e stanno ricostruendo il villaggio in zona meno infestata dai pachidermi. E questo non è il primo né l’ultimo caso di sfollamento per lo stesso motivo. Dice la gente che è peggio di una guerra.

Questo degli elefanti è un dramma “inascoltato”. Ma perché i “loro protettori” non vengono ad abitare a Maúa , Marrupa, Maiaca, Nipepe... abitando in capanne, coltivando i campi per la loro sussistenza?

 12  febbraio

Oggi la nostra in casa è avvolta da un profumo di caffè: nelle prime ore del mattino,  ancora “non tostato” dal sapore acre e al pomeriggio dall’aroma di caffè arabico tostato pronto per preparare una tazza di caffè squisito. Raccolto un mese fa, fu fatto seccare all’ombra. Poi macinato con il pestello, con la stessa tecnica di trasformare il granoturco in farina finissima.  

Tutto dal produttore, al consumatore!

A Maúa si coltiva caffè arabico, di ottima qualità. Alcuni tecnici agrari giapponesi, dopo averlo degustato, stanno cercando di diffondere la produzione per lanciarlo sul mercato internazionale.

Un gruppo di donne accolse la sfida, rinnovò le piantagioni abbandonate durante la guerra  e quest’anno ne ha venduti 30 chili e stanno moltiplicando la produzione. Sarebbe una fonte di guadagno sostenibile!

 15 febbraio

Riceviamo un’inaspettata offerta: la Radio Comunitaria  del distretto di Maúa mette a disposizione della Parrocchia due spazi settimanali (sabato e domenica)  per trasmettere la Parola di Dio. Ed improvvisamente divento “regista”. Andremo in onda con la liturgia della Prima Domenica di Quaresima. Non c’è tempo da perdere!

Con l’aiuto delle mie consorelle, organizzo l’“Equipe Liturgica della Parrocchia di San Luca di Maúa”, redigo i testi, facciamo le prove... e ci prepariamo a lanciare via radio la Rubrica: Incontro con il Signore, con la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio.

 25 febbraio

Mentre a Maúa, alla Radio Comunitaria, la Preghiera e la Parola di Dio vanno in onda, io mi trovo a Massangulo, a 600 chilometri. Non immaginando che avrei potuto avere altri impegni, avevo accettato  di tenere una conferenza a Massangulo, che fu il primo punto di partenza dell’evangelizzazione del Niassa, ad opera dei Missionari e delle Missionarie della Consolata nel 1928, proprio sugli inizi e gli sviluppi di questa missione.

Non avevo calcolato la distanza “reale”, ossia il tempo e i mezzi per superare i 600 chilometri. Per arrivarci ci impiegai quasi tre giorni: un mezzo mi portò a Marrupa (100 Km), dove arrivai con tre ore di viaggio, verso le sei di sera. Al mattino, con quattro ore di strada asfaltata, sono approdata a Lichinga, di lì, il giorno seguente, venerdì, raggiunsi Massangulo su un camion, su una strada impossibile: 90 chilometri, quattro ore di sobbalzi!

 La Conferenza era prevista in un salone, aperta al gruppo giovani. Ma appena si era sparsa la voce del “Tema” e della relatrice ... le adesioni furono tali da dover trovare uno spazio maggiore: la chiesa, ossia il magnifico Santuario della Consolata, inaugurato il 3 gennaio 1965, dopo dieci anni di lavoro, solo pochi mesi prima che anch’io facessi  parte di quella Comunità Missionaria.

Come descrivere la gioia di incontrare qui... “cresciuti e cresciute”, i ragazzi e le ragazze di allora?

            Ho pregato anche sulle tombe di padre Calandri, il fondatore e il simbolo della missione di Massangulo, e di padre Wegher, l’educatore di migliaia di bambini e giovani. Accompagnata dai genitori, ho pregato anche sulla tomba di Dalmazio, il primo bambino a cui è stato dato il mio nome in Mozambico, morto qualche mese fa.

  28 febbraio

Sono di nuovo a Maúa. La prima notizia ricevuta è che la trasmissione religiosa è stata accolta con grande gioia, raggiungendo anche villaggi a 60 chilometri da Maúa. Allora, senza perdere un momento, preparo la prossima puntata.

 

casa di Maùa

elefanti

bambini di Massangulo

 

 

 

 

Conferenza Massangulo

 

 

tomba di padre Wegher

   

Marzo 2012

 

10 marzo 

Non passa una settimana, senza che alla porta si presenti una nonna, una zia o un papà, con un neonato o una neonata orfani di mamma alla nascita. Ė realmente triste! Oggi più che mai si sente spezzare il cuore, perché gli orfani sono due gemellini. Ad accompagnarli c’era la sorellina maggiore e una zia. Questa, mamma di un bambino quasi svezzato, non ha esitato ad offrire il seno ai “tre”, così che i due piccoli, pur a due giorni dalla morte della mamma sono vispi e pieni di voglia di vivere. Grazie a chi ci aiuta a dare speranza di vita a questi innocenti che senza l’allattamento artificiale morirebbero.

 21 marzo

Dalle 18, l’attesa della superiora di Maputo, suor Nicoletta Marete e di suor Caritas, che era andata a prenderla a Lichinga, si trasforma in grande ansia. Partite dal capoluogo del Niassa, al massimo avrebbero dovuto arrivare alle 17,30. Vani i tentativi sui cellulari: la voce registrata del disco ripete: “In questo momento il cliente non é in linea”. Doveva essere successo qualcosa nel tratto di foresta che dal tramonto all’alba diventa il regno di insetti e bestie feroci di ogni tipo: leoni, leopardi, bufali, elefanti,,,

Alle 20, il signor Rafael, commerciante nonché meccanico e padrone di un ottimo fuori strada, con  padre Frizzi, si mette in viaggio alla ricerca dei dispersi. Altre ore di angoscia poi finalmente i due mezzi rientrano. Cos’era successo? Una doppia foratura delle gomme li aveva bloccati. Dopo aver tentato di “tappare” il buco con sacchetti di plastica, al lume di un fuoco, acceso grazie al “vizio” di fumare dell’autista, avevano disposto turni di guardia, sperando nell’arrivo di soccorsi. E il miracolo avviene: alle 20,30, il silenzio della foresta è rotto dal rombo di un motore. É la macchina della scuola secondaria! L’autista appena intravvede i sinistrati rallenta, si ferma e, senza indugio, offre la sua ruota di scorta... aiuta a montarla  e si riparte a tutta velocità.

Dopo un’oretta di strada, il nostro“Pronto Intervento” incrocia, sani e salvi, i dispersi e insieme rientrano. Che gioia! Grazie Signore e  grazie della solidarietà che caratterizza la vita in Africa.

 25 Marzo  Domenica  della Solidarietà

Oggi in Mozambico si celebra la Domenica della Solidarietà a favore dei poveri della parrocchia e per sostenere la Caritas Diocesana e Nazionale.

Ci sono perciò due offertori; uno in denaro per le due ultime finalità e uno in prodotti alimentari o denaro, per i poveri della parrocchia. Quest’ultimo non finiva più. Interminabile la fila dei bambini e pre-adolescenti, 50 dei quali riceveranno il Battesimo nella Vigilia Pasquale. Ognuno di loro portava un piccolo dono avvolto in un panno, o collocato in un piatto coperto da un tovagliolo. All’altare, gli animatori chiedevano: Cos’é? E il prodotto finiva nel sacco giusto: arachidi, fagioli, riso, granoturco...

neonato orfano

solidarietà delle donne

   

Aprile 2012

1 aprile Domenica delle Palme

La processione delle Palme, iniziata alle 8,30, partendo da un quartiere periferico, ha serpeggiato fra case e campi fino a raggiungere Maúa Sede, cantando Osanna al Figlio di Davide, fra un ondeggiare di rami di palme e una marea di gente, che rendeva omaggio a Gesù.

La Messa, in lingua macua, é stata trasmessa, per la prima volta nella storia di Maúa,  in diretta dalla Radio Comunitaria, grazie a due cellulari: quello dell’operatore in chiesa in collegamento a viva voce con il collega situato nello “stanzino” delle “macchine” di trasmissione.

Noi dell’ “Incontro con il Signore” in lingua portoghese abbiamo trasmesso alle tre del Pomeriggio, drammatizzando la Passione di Gesù secondo san Giovanni.

È ormai la sesta domenica di Parola e Preghiera via radio...

 

Vigilia Pasquale e Pasqua di Resurrezione

 

La Vigilia Pasquale è iniziata al “mattino” di Sabato Santo, con la gente che portava ognuno un pezzo di legno per accendere il falò del Fuoco Nuovo, simbolo di Cristo.

Noi della Radio Comunitaria alle 15 abbiamo trasmesso la Via Crucis. Alle 22 la stessa marea di gente della Domenica delle Palme circondava la pira di legna altissima che verrà producendo una scintilla su un fascio di erba secca, mediante lo strofinamento di due bastoncini, mentre l’assemblea canta invocando il dono del fuoco. Se il tempo è umido o piove, sono guai, ma la serata é splendida e la luna illumina a giorno. In meno di dieci minuti scatta la scintilla, poi un’altra e ... “ Abbiamo il fuoco..., abbiamo il fuoco, Cristo ci illumina... “ canta l’Assemblea estasiata.

Piano piano le fiamme invadono la legna e riempiono il cielo di faville: uno spettacolo. Pena che non ho portato la macchina fotografica!

Alle 23 entriamo, chi ci riesce, in chiesa. Chi non ha trovato posto dentro è rimasto fuori...

Al momento del Battesimo 50 catecumeni si sono presentati all’altare, vestiti in modo dimesso. Sarà la povertà?

Non era questa la causa: dopo il Battesimo, al momento dell’imposizione della “Veste Candida”, dalla navata della chiesa partono decine di persone, ognuna con un fagottino che contiene la Veste candida” e lì sull’altare si ha la Vestizione dei Neofiti!

Alleluia, alleluia, Cristo è veramente risorto!!!

Erano le 2,40 quando siamo usciti di chiesa,

Buona Pasqua, Feliz Pascoa, Cristo é risorto.

Suor Dalmazia

 

solidarietà dei bambini

calice offerto dal parroco,  don Luigi Brigatti di Sedriano

 

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